dvo senza seguito fu la versione diretta, ma scorretta, dell’« Ondrej Cernysev » di Julius Zeyer che un Leone Augusto Perussia curò —• nel 1886 — col titolo L’amante di Caterina per « La ragione » di Milano. Singole versioni di poesie popolari boeme appariranno in Antologie e Florilegi, ma in misura limitatissima e d’ufficio... e le letterature cèca e slovacca esuleranno a lungo dal repertorio italiano delle traduzioni. Ignorata completamente la letteratura bulgara che, pur aveva i suoi luminari da Botev in poi. Si deve solo aH’inesauribile e facile slavo-logia del Ciampoli se, sul calco del Dozon, si ebbe nel 1913 un volumetto di Canti popolari Bulgari (1). Il Teza si era fermato ai primi passi (2). Giornali é riviste ne restarono spogli, fatta qualche inconcludente eccezione. Così passava in silenzio immeritato anche la giovane e bella letteratura, bulgara. Pari la sorte toccata alla piccola ma vigorosa letteratura slovena. Nessuna opera dei suoi migliori scrittori fu tradotta a parte, se si escluda la drammatizzazione dell'ultima scena di « Hlapec Jernej» del Can-kar che R. Golouh pubblicò a Milano nel 1911 col titolo! Il grido della folla. Solo l’istriano Francesco Pirman pubblicò a Trieste un’antologia, anche metricamente fedele, di poeti e prosatori sloveni (3). Solo alcuni antologisti alla Canini o Chiudina e giornali di Trieste e dell’Istria o qualche rara rivista italiana accolsero sparuti saggi di poesia slovena (4). Ma qui e così i contributi sloveni non sono altro che parte o nota integrante di tutto il Parnaso slavo e la letteratura slovena resta eclissata nella sua interezza. E dire che erano già morti Kette e Murn, e Cankar e Zupancic erano già grandi! Più fortunata fu la letteratura serbo-croata per merito di Italiani che, sulla scia di più o meno attivi rapporti culturali italo-serbo-croati, specialmente nelle regioni di confine, ebbero occasione di conoscerla (1) D. Ciampoli, Canti popolari bulgari. Lanciano, 1913. (2) E. Teza, Canti di popolo dalla Bulgaria e dalla Russia, Venezia, 1903, •la Atti Istituto Veneto, ecc. (3) F. Pirman, Riflessi di poesia e prosa slovena, Trieste, 1894. (4) Per il Preseren cfr. S. Rutar, Preseren med ltalijani in Ljubljanskj Zvon, i |c^mbre, 1900. Dell’italo-sloveno I. Trinko si ricordi la traduzione di « Propast 1 so » C'°^ Eccidio di Aquileia in Faustissime nozze Clodig-Herzen, Udine, 6 (segnalatami dal prof. J. Jez). — 547