Con ciò siamo già alle porte o alla vigilia della Controriforma ed alla politica che essa svolgerà in questo senso anche fra i Russi. Intanto di lì a non poco furono tradotti i Commentarli Rerum Moscovitarum del barone austriaco Sigismondo Herberstein (nato a Vi-pacco), il quale come ambasciatore imperiale visitò la Russia, la Polonia, la Boemia e varie altre regioni d’Europa. Ad un anno dalla loro prima edizione viennese del 1549 (1), ne uscì a Venezia la traduzione italiana (2). In sostanza era un quadro più completo di quello tracciato dal Giovio e doveva riuscire interessante se non altro per le sue lunghe digressioni sulla religione e sulle cerimonie ad essa legate. Soddisfatto pure il diplomatico che apprendeva come venivano ricevuti a corte gli « oratori » stranieri. E soddisfatto l’uomo d’affari, il mercante che vi aveva la sua bella tabella di itinerari. E non vi mancavano notizie nemmeno sulle vicine Polonia e Lituania. Libro dotto, quindi, e, ad un tempo, pratico. Successivamente si ricorse ad un Polacco, a Mattheus Micheovus (Maciej z Miechówa), studente delle università di Padova £ di Roma, medico di corte, e « columna universitatis cracoviensis ». Si ricorse al suo Trac tatù s de duabus Sarmatiis che non aveva bisogno di amicizie personali per farsi strada in Italia perché, pubblicato per la, prima volta a Cracovia nel 1517, acquistò presto grande fama (3). Così, preceduta da una edizione latina nel 1542, uscì a Venezia, nel 1561, la traduzione italiana di Annibaie Maggi a cura di Tommaso Porcacchi (4), cui seguì nel 1583 l’inclusione nel secondo volume delle ripubblicate « Navigazioni » del Ramusio (5). L’opera, per conto mio, deve la sua fortuna più (1) L’opera ebbe varie edizioni successive: Basileae 1551, 1571, Anversae 1557; inclusa poi in Rerum Moscovitarum auctores varii, Francoforte, 1600 ecc., tradotta in sloveno nel 1951, cfr. E. Justin, 7,tga Herberstein v Rusiji in To-varis, Vili (1952), 11. (2) S. Herberstain, Commentari della Moscovia et parimenti della Russia... tradotti di latino in lingua volgare italiana, Venetia, 1550. (3) Edizioni successive: Augsburg 1518 e 1519, Cracovia 1521, Basilea 1537, Venezia 1542, Basilea 1582. Traduzione tedesca 1518 e 1534, traduzione polacca 1535, 1541 e 1545. (4) Mattheo Micheovo, Historia delle due Sarmatie, Vinegia, 1561. (5) Secondo G. Korbut, Literatura pols\a, Tom. I, Varsavia, 1929, p. 153 e S. Ciampi, Op. cit., ci sarebbe stata anche un’edizione del 1562 e 1584, ma io non le ho viste. — 137