tutti attraeva. A lui accorsero capitani e gregari, mercanti e pittori; gli si unirono già nel ’48 e furono presenti nel ’66; chi restò in Italia e chi proseguì la sua opera in patria e cadde combattendo assieme ai compagni del grande eroe Hadzi Dimitar; chi infine combattè per la libertà della Grecia sotto le insegne garibaldine al comando del generale Co-roneo. Modesto in complesso il loro numero (1). Garibaldi a sua volta non ebbe motivi speciali per interessarsi ai Bulgari o per intervenire in favore loro prima dell’epoca che ci interessa, perché è del 1876 la famosa rivoluzione di Aprile, preambolo alla guerra russo-turca del 1877-78 e del conseguente Congresso di Berlino che pur creando uno stato bulgaro infliggerà parecchi torti ai Bulgari e provocherà le proteste dell’Italia, e, in particolare, di Crispi. Ma anche così, nella sua comprensione per i popoli oppressi, fra mille e mille contatti diretti e indiretti con cospiratori e sognatori d’ogni parte del mondo, egli non ignorò i Bulgari e come negli anni 1866-67 sostenne Hadzi Dimitar, che si preparava in Romania al grande olocausto, così più tardi, quando ci fu da agire nei Balcani, non indugiò a mandarvi il proprio figlio Menotti. Lettere sue e di Mazzini conservate in archivi bulgari, ma non pubblicate (2), ci portano sulle tracce di una più vasta capillarità, che, per ora, non si può ricostruire. Garibaldi comunque ebbe presenti anche i Bulgari nella loro misera ed ambigua situazione e i Bulgari ebbero ancor più presente Garibaldi nell’estasi dei sogni e nei richiami della realtà. La Russia pregiudicata dallo zarismo Simpatie per Garibaldi (e per Mazzini s’intende, e, se vogliamo, per tutta l’Italia) dimostrarono anche i Russi specialmente quelli che videro nella sua opera il propugnatore della liberazione dell’Italia e della libertà del popolo. Ma la situazione generale e le relazioni in particolare fra i due popoli non erano tali da favorire contatti, intese, azioni comu- (1) Oltre all’articolo già citato di I. K. Stojcev in Bulgaria, II (1940), 2, cfr. D. U. G., Un Bulgaro camerata di Garibaldi e ammiratore di Mazzini in Vita Bulgara, I, (1940) n. 19; Necev, Il fascino garibaldino sugli artefici del Risorgimento bulgaro, ibid. n. 10. (2) I. Stojcev, Il bulgaro Ra\ovs\i e l’italiano Canini (1862-1863) in Vita bui-gara, III (1943), n. 154. 378 —