moderna con fratture, con ripetizioni di cose risapute, con inevitabili imperfezioni, ma anche con dovizia di materiali e di idee, con risultati nuovi e con temi non comuni (1). L’avviamento promettente degli studi di letteratura cèca ebbe le sue belle ripercussioni anche in questo campo con quadri generali e studi particolari, in cui gli Italiani non furono da meno dei Cèchi nel riesumare ricordi e tracce di felici reciprocità spirituali. Ci fu per la « Dante Alighieri » il solito volumetto chiaro e riassun- (1) Ricordo anzi tutto le opere di Marina Bersano Begey e solo quelle uscite in volume: Pagine di vita e di arte romana in Sigismondo Kra-sins\i, Roma, 1932; Il viaggio di Stanislao Staszic in Italia, Torino, 1935; Zygmunt Mil\ows\i, ecc. Roma, 1935 (con riferimenti allTtalia), a cui vorremmo aggiungere solo lo studio sulle fonti del Kochanowski « Treni » e «Tumuli » nella Riv. di letter. slave del 1930. Ricordo di altri autori, altre opere in ordine ideologico, ricorrendo anche a riviste solo quando ne valga la pena : I. Chrzanowski, Che cosa fu Virgilio pei Polacchi dopo la perdita dell’indipendenza, Leopoli, 1931; G. Przychocki, Il contributo della Polonia liberata agli studi riguardanti Roma antica e la civiltà latina in Gli studi romani nel mondo, II (1935); L. Sternbach, Orazio nella letteratura polacca in Orazio nella letteratura mondiale, Roma, Istituto di Studi romani, 1936; G. Przychocki, La letteratura dell’età augustea negli studi polacchi, Roma, 1938; K. Kumaniecki, L’influenza di Roma antica sulla cultura e letteratura polacca in Gli studi romani nel mondo, XI (1941). L. Calvelli, Un umanista italiano in Polonia. Saggio biografico critico, Ca-stelfiorentino, 1919; G. Agosti, Un politico italiano alla Corte polacca nel sec. XV. Il Consilium CalUmachi in Mem. dell’lst. Giuridico dell’Univ. di Torino, 1930; E. Mattone Vezzi, Di Filippo Callimaco Buonaccorsi statista di Polonia, San Gemignano, 1938. M. L. Panicali, Sebastiano Ciampi e la sua attività letteraria in Polonia, Fano, 1932. A. Lewak, Giuseppe Mazzini e l’emigrazione polacca, Casale, 1925 e Corrispondenza polacca di Giuseppe Garibaldi, Cracovia, 1932. N. Cimino, L’influenza di Dante nell’« Anhelli » nel « Quaderno » n. 3 del 1926 della Rivista di Cultura dedicata a Slowacki; N. Nucci, Beatrice Cenci in Giulio Slowac\i, ibid.; W. Wychowska De Andreis, Dante nell’opera di Giulio Slowac\i in Riv. di letter. slave, VII (1932); Cr. Agosti, Maria Konopnic\a e le sue liriche « Italia », ibid. IV (1929); W. Preisner, Giosuè Carducci in Polonia. ibid. II (1927). Vari brevi articoli nella rivista Polonia-Italia. Delle pubblicazioni che riguardano i Polacchi in Italia si è già parlato precedentemente, a proposito della storiografia. Pure si è parlato di contatti italo-polacchi in altre discipline estranee alla filologia slava, come l’arte, la musica, la filosofia, ecc. Per ulteriori minuziose informazioni cfr. la Polonia in Italia delle Bersano Begey. - 693