ci dicono i giornali letterari II Marzocco, La Fiera letteraria, L’Italia letteraria, Il Quadrivio, Il Meridiano e tanti giornali quotidiani, dal Piccolo o dal Piccolo della sera di Trieste alla Stampa di Torino, al Mattino di Napoli, ecc. Ai periodici pubblicati in Italia potremmo aggiungere infine i bollettini e le riviste in lingua italiana, apparse all’estero intorno a centri di cultura per lo studio e l’incremento delle relazioni intellettuali italo-slave come: il Bollettino dell’istituto di cultura italiana di Praga (1923-1925) e la Rivista italiana di Praga (1927-1928) dello stesso Istituto, la bilingue Polonia-ltalia o Miesi$czni\ italo-polsk,i di Varsavia (1935-1939) e la pure bilingue Rivista italo-bulgara o Italo-blgarskp spisanie di Sofia (1931-1936), le quali, naturalmente, non hanno avuta larga diffusione in Italia, ma che, anche se destinate a diffondere la cultura italiana nei loro paesi d’origine, hanno offerto, a chi si interessava più da vicino di cose slave, abbondanti materiali di studio e di informazione sulla cultura slava e su i suoi rapporti con quella italiana (1). Si resta quindi con l’impressione che anche la stampa periodica non solo comprova il crescente consolidamento della cultura slava in Italia, ma ne sottolinea anche il progresso qualitativo negli orientamenti particolari. Nel regno della fantasia Se, per riflesso di quanto abbiamo fatto precedentemente, ci indugiamo per un momento nel regno della fantasia, ci imbatteremo di nuovo in motivi e in riflessi slavi. Gli incontri però saranno fugaci, ché l’atmosfera poco propizia del regime fascista caldeggiò nazionalismi e tradizionalismi letterari. Comunque il terreno ne fu almeno in parte spianato da quella ambiguità estetica che cercò varietà di forme e di formule in vari tipi di illusionismi romantici, e lasciò libero corso alla fantasia creatrice del Novecento. Niente di strano quindi se fra voci varie e discordi echeggiò anche qualche nota slava. slavia (1938); da Termini alla cultura croata contemporanea (1937); dalla rivista studentesca Vampate di giovinezza di Roma alla Bulgaria (1931); da Vita italiana alla Polonia (1926); per non parlare dell'Europa Orientale e via dicendo. (1) E sia ricordato, benché fermato alla prima prova, il Bollettino dell’istituto storico cecoslovacco in Roma, fascicolo I, a cura di K. Stloukal, Praga, 1937. 640 —