«barbari, antropofaghi, lestrigoni», scostumati, indolenti, indisciplinati (1). E ci sono ancora dei cantori popolari, che, informati o ispirati dagli « Schiavoni » che trafficavano a Venezia, si divertono a motteggiare la mastodontica figura di Marko Kraljevic, l’eroe leggendario della poesia popolare serbo-croata: Per farghe la bereta ghe voleva una peza de luneta; e per farghe le mudante tre peze de tela de Levante; el covriva el culo nudo con tre braghe de veludo; el mangiava dopo zena tre delfini e una balena; el beveva par marendin due bigonzi de bon vin; e se el Turco lo infoiava, tutoquanto el slampisava, brontolando come un ton, Marco, el fio del re Sciavon. (2) A parte le esagerazioni da ambo le parti, qui siamo proprio agli antipodi del Fortis, il quale, come dice il Gozzi, « piace agli innamorati della novità delle scoperte ». E’ l’altro volto del Settecento che nuovamente fa capolino. Resta però nei suoi vari esiti e aspetti l’interesse che per il mondo slavo si accentuava nel bacino adriatico. Altra novità dell’epoca: il giornalismo Nella stessa area ebbe infine particolare rilievo un’altra novità dell'epoca: la stampa periodica orientata decisamente verso il giornali- dova, 1819, voi. Vili, pag. 186, ma cfr. la Gazzetta veneta, n. XXXIX del 18 giugno 1760. (1) C. Gozzi, Memorie inutili, Venezia, 1793, in 3 voli. Cfr. voi. I, cap. IX; cfr. pure E. Santini, Carlo Gozzi « venturiere » in Dalmazia in Archivio storico la Dalmazia, a, XV, voi. XXX (1940), f. 176. (2) Secondo una lezione, un po’ ricostruita, di V. Nazor, Kristali i sjemenkc, Zagabria 1949, pag. 248: Kraljevic Mar\o u Mlecima. — 333