ghi di encomi per l’Austria e gli « Imperiali ». Naturalmente i sentimenti repulsivi si sfogarono sui Turchi or in forma di acre ostilità ed or in un gioviale tono burlesco, e chi giubilò per la «superbia ottomana abbassata», per 1’« Asia supplicante prostrata al piede di Innocenzo XI » e chi invece berteggiò sultani e veziri e cantò, come Lotto Lotti, « la stizza, la fuga e la rabbia » loro. I Bolognesi, dati i momenti politici, approfittarono per dare libero corso alla loro gallofobia e inveirono volentieri anche contro i Francesi: Viva il Papa, l’impero ed il Polacco e mori e creppi e schioppi ogni Francese (1). Ma non la passarono liscia nemmeno i « Todeschi » e il loro parlare foresto fu parodiato sulle orme dei vecchi canti carnascialeschi toscani: Gut’ Pape Rome sante, sempre sghelt (2) tante, tante ha mandato olii Todeschi, poi pregato Sgian Sobieschi Allemagna foler fenir, romper teste a Gran Visir, far lui fort e mandar fie (3). Siena..., Siena, 1683; J. B. Lucino, Oratio dieta die tertia octobris 1683... in Academia Humonstarum Urbis de Vienna ab obsidione liberata, Firenze e Perugia, 1684; A. Mallegonnelle, Joanni 111. Poloniae regi invictissimo ob Vien-nam ab obsidione Turearum liberatam panegyrieus..., Florentiae, 1684; F. Tinelli, 'Nella solenne memoria de cristiani guerrieri morti nella difesa di Vienna contro il Turco l’anno MDCLXXX111, Firenze, s.a. Varietà: N. ArnÙ, Presagio dell’imminente rovina e caduta dell’imperio ottomano... cavato da diverse profetie..., Padova, 1684; G. Baba, Ob Viennam Au-striae ab impia Turearum obsidione vindieatam... encomiasticon gratulatonum textibus scripturae Saerae coneinnatum..., Romae, 1683; Sigismondo Di S. Silve-rio, Pro victoria de Turcis obsidentibus reportata plpusus, Firenze, 1683; - Le ^ ittorie dell’Augustissima Sacra Cesarea Maestà di Leopoldo lgnatio Austriaco Imperatore contra l’armi ottomane nell’anno 1683 spiegate con cento anagrammi letterari..., Pistoia, 1683. (1) In un manoscritto (A. 2179/1, 35) dell’Archiginnasio di Bologna, secondo Brahmer, Op. cit. pag. 125 nota' 4. (2) Sghelt per Geld (denaro); allusione evidente agli aiuti pontifici. (3) E’ il canto pubblicato da Alfonso Professione, Op. cit. in Biblioteca delle scuole classiche italiane, 1894. — 267