1591-1593, ebbero presto grandissima risonanza e, aggiornate e continuate da altri durante il secolo XVII, furono il testo più consultato e più autoritario nelle cancellerie europee per l’oriente europeo (1). Frutto di lunghi viaggi e di erudizione umanisdca, esse sono coronamento e superamento a un tempo della cosmografia rinascimentale, perché alle divagazioni sul passato antepongono le considerazioni sul presente, alle deformazioni dell’aristotelismo e alle deduzioni astrologiche preferiscono lo studio dell’ambiente, e mirano ad un’opera di geografia politica ed economica universale, che è alla base della statistica e della antropogeografia: opera veramente grandiosa per il modo come venne concepita e sistemata. Nelle loro varie parti e « libri », che comprendono descrizioni geografiche, storia civile, situazione politica e condizioni economiche, agli Slavi è stato dato ampio rilievo. Vi figurano tutti i loro territori ed anche se quelli minori sono, per così dire, appena sfiorati, sulla Polonia, per esempio, sulla scorta anche delle relazioni dei Nunzi apostolici, si ha una delle più esaurienti informazioni che sino allora siano state scritte e pubblicate (2). Molte cose si sapevano già da prima e il Botero le ripete persino nella loro forma tradizionale (come quella che la Moscovia è la madre dei fiumi) accogliendo anche volentieri i toponimi precedentemente storpiati per la loro « asprezza ». Molte cose però egli dice per la prima volta o le presenta in una nuova luce in modo che riescono interessanti come se fossero delle rivelazioni. La cura maggio- (1) La prima edizione in tre parti è degli anni 1591-1593, la successiva in quattro parti è del 1595; la prima edizione completa è quella di Venezia del 1595. In dieci anni si ebbero 17 edizioni, coronate contemporaneamente o successivamente da compendi e traduzioni in latino e in quasi tutte le lingue europee, compresa una inedita in biancorusso. Cfr. Elie Borschak, L’Ukraìne dans la litté-rature de VEurope occidentale in Le monde slave, luglio, 1933, pag. 130; G. Biconi, Giovanni Botero e la V parte delle Relazioni Universali in Rivista geografica italiana, 1896, fase. V e VI; A. Magnaghi, Le Relazioni Universali di Giovanni Botero e le origini della statistica e della antropogeografia, Torino, 1906; A. Breglia, A proposito di Giovanni Botero « economista » in Annali di economia, IV (1928), I. Una « Quinta parte » rimasta inedita, è stata pubblicata nel 1895 da C. Gioda. Op. cit. (2) E ce lo conferma quello specialista che in questo genere di studi è St. Kot, Pols\a w literaturze politicznej Zachodu, Cracovia, 1919, cap. I. E’ perciò che il Botero, assieme al Guagnini, al Kromer ed altri venne a far parte, col libro I della II parte, della raccolta miscellanea Respubblica sive Status Poloniae, Lituaniae, Prussiae, Livoniae, ecc., Lugduni Batavorum, 1627. 206 —