Ili - CONSEGUENZE DEL PROMETEISMO NAPOLEONICO Sulla scia del prometeismo napoleonico Se la Russia, nello scompiglio generale che con azioni o ripercussioni il prometeismo napoleonico suscitò in tutta Europa, rispose alla struggente aspirazione deU’Occidente verso l’oscura mistica dell’Orien-te prima ergendosi minacciosa davanti alle armate nemiche poi dettando, rassicurata e di sé cosciente, il verbo di una Santa Alleanza, l’Italia, passando da illusioni a delusioni, imparò, se non altro, a guardare con altri occhi ai popoli che in quell’occasione avevano maggiormente fatto parlare di sé. Fra gli Slavi la palma va ai Russi. Essi si erano fatti notare in Italia già durante la campagna del 1799. Aderendo alla coalizione formata contro la Francia dall’Inghilterra, dalla Turchia, dall’Austria e dal regno di Napoli, essi intrapresero allora delle azioni con la loro flotta nel Mediterraneo e fecero degli sbarchi in Italia per soccorrere Ferdinando, re di Napoli. Nel contempo l’esercito russo, comandato dal generale Suvarov, in accordo con truppe austriache, calò nell’Italia settentrionale e la liberò in breve tempo dai Francesi, dopo averli sconfitti sull’Adda, sulla Trebbia, a Novi e a Mantova. Era questo il trionfo della reazione e come si restauravano gli antichi governi, non mancavano incensi ed inni alle armate « liberatrici » dei Russi. Capovolta e confusa la situazione negli anni successivi, gli Italiani furono aggregati alle truppe napoleoniche e si distinsero per coraggio* lealtà c abnegazione nella tragica campagna di Russia del 1812 e nella conseguente disastrosa ritirata. Fu un vero calvario che culminò nella battaglia di Krasnoe del 16 novembre 1812, dove, per proteggere il grosso 336 -