dal russo, aveva tradotto 11 demone meschino di Sologub (1) e L’eterno marito di Dostoevskij (2). Opere sue originali poi risentono l’influsso di quest’ultimo scrittore, dal volume di novelle La siepe e l’orto del 1920 o dall 'Uomo nel labirinto del 1924 alle novelle Misteri ed avventure del 1930 (3). L’Alvaro è insomma scrittore che con la Russia, con la sua lingua e la sua letteratura ha avuto familiarità. In opere di fantasia e di ricordi, e in libri di viaggio o « servizi particolari » si riassumono le altre, del resto non iridescenti e non lusinghiere, immagini o impressioni della Russia o, meglio, dell’U.R.S.S. (4). Ma c’è stato chi ha cercato l’anima russa all’estero, fra gli emigrati russi; e se Rosso di San Secondo in Tra vestiti che ballano del 1927, ma più ancora Sem Benelli nel Vezzo di perle del 1926 hanno portato sulle scene gli « ultimi superstiti della vecchia Russia milionaria » e, giocando fra verità e finzione, hanno creato dei personaggi corrotti e malati, come il principe Wladimiro Mencikoff, pronipote di Tatiana Alexandrowna (sic), Virgilio Brocchi, in compenso, nel sentimentale romanzo Gli occhi limpidi del 1934, popolato da tanti Leo o Liovushka, Sergio o Se-riogia, Ivan, Boris e Nina, Marussia, Xenia, Tania, Katia, ecc., con simpatia pronta e indulgente ha presentato un gruppo vario e pittoresco di profughi russi in cui bellezza, bontà e intelligenza si completano a vicenda sino al sacrificio e si traducono in inno alla sensibilità artistica dei Russi che ovunque vivano, o in Russia o in Germania o in Francia, mantengono la loro individualità (5). (1) F. Sologub, Il piccolo diavolo, trad. di C. Alvaro, Milano, 1921. (2) F. M. Dostoevskij, L’eterno marito, trad. di C. Alvaro, Milano, 1921. (3) Studiato e dimostrato dalla mia allieva Anna M. V. Guarnieri Ortolani, Saggio sulla fortuna di Dostoevs\ij in Italia, Padova, 1947, pp. 78-89. (4) I libri di Barzini, Beonio Brocchieri, Tommaselli ecc. sono stati ricordati prima nella bibliografia sulla Russia. Qui da ricordare i « frammenti di diario » espressi in forma d’arte dal segretario di legazione italiana a Pietroburgo, nel 1917-18, F. M. Taliani, Pietrogrado 1917, Milano, 1935; i Racconti sovietica di E. Emanuelli, Milano, 1935, i quadretti e stati d’animo di U. Ghiron, 1 canti di Dimitri d vagabondo, Catania, 1938, e Borea di Noemi Carelli, Milano, 1938. I libri di Malaparte 11 Volga nasce in Europa, Kaputt, ecc. sorpassano il nostro quadro cronologico. (5) E a proposito di questi Russi sia ricordato anche A. Speckel, Piccolo mondo d’esuli, Milano, 1938. Dei Cosacchi asserviti ai Tedeschi nella seconda guerra mondiale parla Pietro Menis in Tempo di Cosacchi, San Daniele, 1949: 642 —