Oggi poi che gli studi slavistici nostri vanno aumentando e migliorando, la collaborazione straniera si fa sempre più scarsa e superflua. Fine del bilancio di un millennio Giunti all’epoca della seconda guerra mondiale, dovremmo presentare un’altra « partita » del nostro interminabile bilancio: l’ultima. Ma faremmo un bilancio più preventivo e approssimativo che consuntivo e certo. Preferiamo non farlo. Siamo ancora storditi dagli orrori della grande e inumana guerra che sconvolse mezzo mondo e fu altra grande e fatale pietra miliare nel divenire storico dei popoli. Siamo coinvolti in un’epoca e in una società di cui manca la prospettiva nel tempo e di cui è difficile o impossibile debitamente fissare tutti gli aspetti e misurarne le proporzioni. La storia è ancora troppo in atto per poter essere esaurientemente « storicizzata ». Siamo in posizione di attesa, anche di fronte alla slavistica italiana fra — come ho detto in altra sede — esiti e impressioni suscettibili di appello. Evidente, comunque, nella ripresa generale della vita e della cultura italiana, è il progresso che anche la slavistica italiana sta facendo in ogni sua branca, per numero e qualità di produzione, dai servizi speciali dei quotidiani alle imprese editoriali (1). Un notevole incremento si nota in particolare negli studi slavi in seno alle singole università, in cui nuove e vecchie cattedre si alternano a vari incarichi e lettorati di lingue e letterature slave. Siamo ormai in piena fase di maturità, in cui all’opera di informazione e di divulgazione segue il rigore dell’erudizione scientifica. Intorno a noi si sta affermando tutta una schiera di (1) Per informazioni particoiari cfr. i quadri e bilanci di G. Messina, Gli studi slavistici in Italia dal 1943 al 1946 in Rivista di letterature moderne, 111 (1948) f. 1-2 e A. Cronia: Slavonic Studies in Italy in The Slavonic Revieiv, XXVI (1947) n. 66; Zàjem o slovanské pisemnictvi zvlàsté ces\é, v dnesni ltalii in Lidovà demo\racie, Praga, 25-1, 1948 e l’intervista concessa dallo stesso autore a D. Jaràbek, Slavista o slavisti\e v Talians\u in Kultùrny zivot, Bratislava, IH (1948) n. 9. Cfr. inoltre E. Damiani, Uno sguardo sulle pubblicazioni italiane nel campo slavistico in Italia in L’Italia che scrive, 1952, n. 4; G. Maver, La slavistica in Italia in Scuola e Cultura nel Mondo, II (1957) n. 1, e Slavistica u ltaliji in Beograds\i medunarodni slavistic\i sastana\ (15-21, IX, 1955), Belgrado, 1957. 708 —