un posto importante nel pensiero e nell’azione sua (1). Essi affiorano spesso, in lettere o in articoli di giornale (2), nell’opera benemerita che il grande Esule svolse in varie lingue, in patria e all’estero, per illuminare l’opinione pubblica su quella — sono parole sue — grande « razza che non ha ancora detto la sua parola all’Europa... e della quale tutto è nuovo per noi fino negli stessi nomi ». Vi affiorano già verso il 1830 (3) e vanno avanti fino al 1871, ma acquistano particolare rilievo dopo che nel 1845 è apparso 1’« Indirizzo ai Russi nel XIX anniversario della morte dei cinque martiri russi Pestel, BestugefT, Muravieff, Ryleieff e Kocho wski » e, più ancora, dopo che, per l’occupazione austriaca di Cracovia nel 1847, sul « People’s Journal » fu pubblicato l’ardente articolo programmatico « The European Question ». Affiorano tutti i principali problemi della loro vita intellettuale, sociale e nazionale. Vagheggiatore di una letteratura europea, in cui le letterature nazionali concilino i loro caratteri con le grandi voci dell’umanità al di là delle singole patrie, il Mazzini trova ed esalta fra gli Slavi le note patriottiche, morali, umanitarie che esprimono verità universali. Sorvolati Sloveni e Bulgari (4), la Polonia godette l’attenzione e le affettuosità maggiori del grande Sognatore democratico. Essa è per lui la « Santa, martirizzata, immortale Nazione », « l’asse del mondo slavo », « l’initiative », il « foyer du mouvement slave ». Alla Polonia spetta la missione di guidare l’emancipazione degli altri Slavi perché in essa è altamente operoso il culto della Patria e dell’Umanità: « il solo principio che possa fare degli apostoli ». In ciò va d’accordo con l’Italia, cui è « sorella nella sofferenza, nella mèta, nella lotta » e con la quale è chiamata a iniziare la fratellanza di tutti i popoli. Della letteratura polacca (1) Vedere a proposito W. Giusti, Mazzini e gli Slavi, Milano, 1940. (2) E persino nello Zibaldone. Cfr. l’edizione curata da A. Levi nella monografia La filosofia politica di G. Mazzini, Bologna, 1922. (3) Uno dei caratteristici primi saggi slavi è quello che nel 1832 scrisse su la Letteratura poetica della Boemia e che poi nella serie « Letteratura » fu incluso nei suoi Scritti editi ed inediti, Imola, 1906, pag. 377-381. (4) In una intervista concessa a due Bulgari a Londra nel 1869, Mazzini manifestò, sì, le sue simpatie anche per la Bulgaria, ma confessò che non la conosceva e che i primi Bulgari che vedeva, erano appunto i suoi interlocutori. Cfr-M. D. Balabanov, Colloquio con Mazzini sulla Bulgaria in Bulgaria, I (193^), IV, 216. 388 —