fosse a descrivere le cose di quel reame. Non lo rinvenni... ». Ricorse quindi il Tambroni a fonti polacche, scritte in latino — dal Cromerio in poi! — non fidandosi degli stranieri che si sono scambievolmente copiati, e, senza avventurarsi in considerazioni e senza perdersi in descrizioni di battaglie, in concioni di re e di ambasciatori, ecc., riassunse sobriamente le origini, gli avvenimenti essenziali, le leggi ed i costumi di quella « bellicosa e celebrata nazione » e si fermò al 1648, ché non si sentiva di giudicare « obbiettivamente » i fatti più attuali... Tale la situazione della storiografia polacca in Italia: all’amore all’argomento non rispondeva pari preparazione. Anzi non c’era ancora un’opera che facesse testo (1). E obliate e trascurate erano le opere che pur avrebbero potuto farne le veci. Amori e odi napoleonici nella letteratura e riflessi slavi Gli amori e gli odi napoleonici trovarono facile via o mezzo di sfogo nella letteratura in versi. Cesarismo, mercantilismo, illusioni e utopie dell’epoca, tributarono incensi al nume napoleonico nelle più ambite o banali forme poetiche che il tempo non durò fatica a cancellare e ripudiare. D’altra parte non mancò la reazione e ci fu schietta e aspra poesia antinapoleonica, specialmente quando il grande condottiero francese tramontò. Fra queste estreme polarità si destreggiarono anche coloro che vollero inneggiare a personaggi e a popoli slavi, in particolare alla Russia e aila Polonia. In altre parole, anche al mondo slavo si guardò attraverso il prisma napoleonico e le simpatie andarono così divise e contrapposte. Così i napoleonizzanti dimenticarono anche il martirio della Polonia e come Michele Leoni di Parma, « traduttore di tutto e di tutti » (Mazzoni), cantarono la Campagna di Polonia del i8oj (cioè la battaglia di Friedland e la pace di Tilsit), ma per incensale Napoleone che «come folgor ratto» si avventò sui Russi e ne rintuzzò «l’estremo ardir» (2). D altra parte si volle tradurre dal francese un romanzo storico sullo (1) Due sono le storie o i compendi dell’epoca: Historia della Polonia dalla sua prima origine sino all’epoca della ripartizione definitiva di quel Regno preceduta da alcuni saggi esatti di Geografia, Agricoltura e Commercio, l’iren/.e, 1807; G. Tambroni, Compendio delle Istorie di Polonia, Milano, 1807-1808. (2) M. Leoni, Campagna di Polonia del MDCCCV II, Milano, 1807. — 343