a opere, che svolsero esclusivamente temi slavi, potremmo aggiungere opere nelle quali solo affiorano singoli motivi o spunti slavi: l’elogio del Carducci di Girolamo da Praga, compagno di Hus, immolatosi a Costanza (Dello svolgimento della letteratura nazionale)', le « Scy-tharum solitudines », inneggianti alla « invitta stirpe » russa, del Rapi-sardi (Poesie religiose), cui il Ciampoli grato dedicherà il suo secondo volume di « Letterature slave » ; il poemetto di Bertacchi su « La zolla di Chopin » (Alle sorgenti); il fatale « Sogno di Draga » e l’infelice sua suocera «Natalia» nelle «acqueforti» della Maternità di Ada Negri; il De Amicis con i suoi Ricordi, il Verga con Tigre reale, la Vivanti con i Divoratori, con Circe (1) e, più tardi, con Zingaresca, lo Slataper con Il mio Carso e via dicendo. Ma che cosa ci direbbero e dove ci portereb bero siffatte spigolature dopo quanto, fino a qui, è già stato da noi raccolto ? Altri echi slavi Ma tutte queste rifrangenze slave nella nostra letteratura son rimaste alla superficie come semplici elementi ornamentali, tematici, oppure hanno agito anche in profondità nella formazione spirituale dei singoli scrittori? I riflessi sono stati anche influssi? Ardua la risposta perché si tratta di terreno ancor inesplorato o sfiorato da semplici intuizioni o da gratuite ipotesi. Ecco, per esempio, il caso del tovianesimo. Con i modesti e obliati tovianisti italiani Tancredi Canonico, fra Luigi da Carmagnola e l’arcivescovo Luigi Puecher Passavalli o altri (2) si vorrebbe mettere in relazione il modernismo del Fogazzaro (3). Ma alla luce di un siffatto tovianesimo chi ha mai guardato a II Santo o a Leila ? il racconto storico del secolo XIX 1 martiri della Serbia di Andrea Sivorich, Trieste, 1876. (1) E in francese Le roman de Marie Tarnows\a. (2) A. Begey, Delle relazioni di S. E. Tancredi Canonico con A. Towians\i, Roma, 1910; Id., Fra Luigi da Carmagnola, Torino, 1909; A. Begey e A. Favero, S. E. Mons. Arcivescovo Luigi Puecher Passavalli. Ricordi e lettere (1870-1897), Torino, 1910. (3) Una fonte ignorata del modernismo di Antonio Fogazzaro in Civiltà cattolica, 1912. Ma cfr. G. Gentile, Il modernismo, Bari, 1921 (il cap. su Andrea Towians\i). — 559