Un fatto nuovo: case editrici Invece in stretta relazione con il clima storico e con i suoi particolari indirizzi sta un fatto nuovo per il nostro argomento: case editrici italiane o istituti interessati in particolar modo alla pubblicazione di libri di argomento slavo. Ormai anche gli editori italiani avevano notato Tinte resse che il mondo slavo destava ovunque e che in Italia andava gradatamente crescendo. Alla diffusione di libri, diciamoli, sla vistici si aprivano quindi buone vie da più parti; bisognava saper trarne profitto o per ideali di cultura o per lusinghe di lucro. Così alle singole edizioni, apparse or in una veste or nell’altra, si aggiunsero col tempo intere « collezioni slave » e, assieme a editori che pubblicavano di volta in volta o una volta tanto qualche libro di argomento slavo, si fecero avanti case editrici che svolsero, parallelamente ad altre attività, un particolare programma slavi-stico o addirittura ad esso solo si dedicarono specializzandosi. Per ordine di tempo e di importanza va ricordato anzi tutto 1’« Istituto per l’Europa Orientale » di Roma, che dal primo anno della fondazione (1921) si orientò sempre più verso il mondo slavo e per la diffusione della sua conoscenza in Italia si rese altamente benemerito. Già le sue riviste l'Europa Orientale e la Rivista di letterature slave con numerosi contributi e collaboratori rappresentarono un organo validissimo di attività editoriale. Ma la sua « Sezione slava », diretta da Lo Gatto, curò anche una Piccola biblioteca slava che ha, al suo attivo, una ventina di volumi di studi originali e di versioni letterarie ad opera dei migliori slavisti italiani e su argomenti di grande importanza, quali, per esempio, la letteratura soviettista, aspetti della poesia polacca contemporanea, Oton 2upancic, Leopardi presso i Croati e i Serbi, lo spirito e la forma della letteratura bulgara e via dicendo. In collaborazione poi con la casa editrice « Slavia » di Torino o con la « Anonima Romana Editoriale » di Roma furono ideate altre due collezioni — l’una di Scrittori slavi, l’altra una Collana storica dell’Oriente Europeo — che magari si sono fermate ai primi volumi, ma hanno arricchito la serie delle pubblicazioni del surricordato Istituto. A sua volta questa serie si completo con altre pubblicazioni saltuarie di letteratura, di politica, storia, economia e bibliografia: pubblicazioni talvolta voluminose e che raggiunsero l’apogeo con la Storia della letteratura russa del Lo Gatto in più volumi. Se a tutto ciò si aggiungano i corsi di lingue slave, organizzati assieme all’« Istituto per l’Oriente » in una « Scuola di lingue slave ed orientali 646 -