Fra tutte emergono le relazioni e le informazioni di Girolamo Lip-pomano, che fu un personaggio di primissimo piano nella diplomazia veneziana e come fu ambasciatore presso l’arciduca Carlo di Austria, presso Emanuele Filiberto di Savoia, presso l’imperatore di Germania, alla corte di Francia, alla Porta di Costantinopoli, così ebbe anche una missione in Polonia (1). Qui, nel 1573, fu mandato ufficialmente perché si rallegrasse a nome della Repubblica col nuovo re Enrico di Valois, ma, in effetti, perché si cattivasse l’amicizia della Francia e della Polonia ai danni della Turchia e osservasse più da vicino gli stati confinanti. Qui, egli, ossequiato e riverito, fu presente alle esequie del re Sigismondo Augusto, all’incoronazione di Enrico, ai suoi primi atti di governo, alla sua poco lodevole fuga e finalmente ai primi provvedimenti del governo polacco dopo la fuga del re. Da qui informò regolarmente e minuziosamente il Senato, e l’opera sua fu tanto apprezzata che, al suo ritorno fu nominato uno dei « Savi di terraferma ». Dal suo vario carteggio (2) sprizzano entusiasmo per le accoglienze magnifiche che gli furono fatte in Polonia, meraviglia per l’insolito splendore e la munificenza che in tale occasione ammirò, e sorpresa per aver trovato un alto inatteso grado di civiltà (3). In una interessantissima e basilare relazione ufficiale del 1575 (4) delinea invece ampiamente tutta la situazione polacca : l’origine dei Polacchi, « Schiavoni della Scizia » immigrati intorno al 590; il nome loro derivato dalla voce fole, « che significa piano e luogo di caccia » ; confini e province, di cui la prima è la Prussia; configurazione e prodotti del suolo; aspetti fisici — « statura più di mediocre e ben proporzionati... sostentano bravamente la fatica » — degli abitanti, usi e costumi loro; emergente il « vestire pomposo dei nobili » ; educazione e cultura con netta prevalenza della lingua latina, ché quella polacca « è molto ristretta e povera di parole » ; religione, eresie, forme di governo, finanze, esercito e lotte (1) R. Cessi, Il viaggio di Girolamo Lippomano ambasciatore in Polonia nel ¡575. Lucca, 1930. (2) In parte pubblicato da Alberi, Op. cit. e A. Cieszkowski, Op. cit. ma conservato ancora inedito nelPArchivio di Stato (Filze, Secreto 1575) e nella Biblioteca Marciana (Man. Ital. classe II, 28) di Venezia. (3) In tali termini si esprime all’amico Niccolò Gussoni in una lettera del 25 febbraio 1574, cfr. R. Cessi, Op. cit. 4. (4) Pubblicato da E. Alberi, Op. cit. 274. — 107