razione, di loro, delle loro formazioni, dei loro ideali, delle prodezze loro e del loro patriottismo, talvolta — come l’Agnelli — con sguardi retrospettivi che si spingevano sino all’epoca del Risorgimento e del ga-ribaldinismo boemo. In margine a questa tarda letteratura di guerra, che fa capolino persino nei Soldati e marinea della Térésah, apparvero — preceduti nel 1916 da una prima panoramica presentazione della Nazione Czeca del fine scrittore triestino Giani Stuparich — singole pubblicazioni sulla lotta politica, che la Boemia aveva sostenuto contro l’Austria — « Problema fatale agli Asburgo! » — su gli artefici della nuova Cecoslovacchia e su Jan Hus, il fatidico genio tutelare della nazione che ancora una volta, dopo l’apologia fatta da Mussolini nel 1913, è rievocato nelle fasi cruciali della storia boema (1). E voglio ricordare ancora che a Praga, alla vigilia della guerra, un Italiano, il prof. Nicola D’Alfonso, a cura del « Circolo italiano » di quella città, aveva pubblicato un opuscoletto sulla capitale e sulla musica boema; l’opera non ha nessun valore, ma era prodromo e auspicio di future e migliori relazioni culturali fra la Cecoslovacchia e l’Italia (2). Del resto tutte le opere di quest’epoca hanno, valore specialmente di contingenza. Varie le opere e vario l’atteggiamento su gli Slavi meridionali. Complessivamente presi, più che nella loro individualità o collettività, essi furono considerad nel quadro geopolitico di tutta la Balcania — il « vespaio balcanico » ! — quindi assieme ai Romeni, ai Greci, ai Turchi, agli Albanesi e all’Austria e alla Russia. E più che la morfologia geografica e la fisonomía etnica o le vicende storiche, interessarono problemi politici, esperienze ed esiti delle ultime guerre. Quindi letteratura (1) G. Stuparich, La nazione czeca, Catania, 1916, II ed. Napoli, 1922 (ritratta da articoli precedentemente, cioè nel 1913, pubblicati nella Voce di Firenze); — Ai combattenti cecoslovacchi nella guerra mondiale, Roma, Comitato italiano per l’indipendenza cecoslovacca, 1918; A. Agnelli, Gli Czecoslovocchi al fronte italiano, Milano, 1918; R.1 Cassinis, In onore della legione czeco-slovac-ca, Foligno, 1918; — Chi sono e che vogliono i Cecoslovacchi, Roma, Lega italo-cecoslovacca, 1918; — La nazione czecoslovacca per i tipi de La voce dei popoli redatta da Zanotti-Bianco, 1918; G. Nicoletti, Sotto la cenere, Milano, 1918; Térésah, (Teresa Gray-Ubertis), Soldati e marinai, Firenze, 1918; P. Silva, Problemi fatali agli Absburgo : il problema czecoslovacco, Milano, 1918; R. Albino, Gli uomini che crearono la nazione czecoslovacca, Roma, 1918; U. Dado-ne, Boemia e Italia, Roma, 1918; M. Rossi, Giovanni Hus, Roma, 1918. (2) N. D’Alfonso, Lo sviluppo della musica boema. La Capitale Praga, Praga, Circolo italiano, 1914. — 589