Anche della letteratura polacca si preferirono ritradurre o ripubblicare autori precedentemente noti. Il Quo vadis? di Sienkiewicz, che era già popolare come pochi libri stranieri e nazionali, naturalmente ebbe nuove versioni, interpretazioni ed edizioni. Di Mickiewicz si presero solamente alcune lettere a scopo di propaganda politica. Semplici ritraduzioni o revisioni furono le versioni del De profundis di Przyby-szewski, de I lebbrosi di Sieroszewski o di Barte{ il vincitore di Sienkiewicz. In complesso poche e vecchie cose, riverberi dell’epoca precedente senza particolare risonanza (1). Unico autore, anzi unica opera veramente sonante: l’inesauribile Quo vadis? Zweig, Milano, Treves, 1915, 7* ed.; L’idiota, Milano, Treves, 1916, 3° migliaio; Povera gente, Milano, Treves, 1916, 4° migliaio; Povera gente, trad. di F. Ver-dinois, Lanciano, 1917. Gorkij, Fascino, Piccoli amici. Una pagina della vita d’un mugnaio, Na-poli, Bideri, 1915; Storia d’un delitto, trad. di F. Mantella-Profumi, Napoli, 1915. Korolenko, L’impero della morte. Rivelazioni e documenti sulle condanne capitali in Russia, pref. di L. Tolstoj, note di M. Osorgin, trad. di G. Passigli, Roma, 1916. Saltykov Scedrin, La famiglia Golovlioff, trad. di F. Verdinois, Lanciano, 1917. Tolstoj, 1 due vecchi ed altri racconti, Sesto San Giovanni, Madella, 1916; Il figlioccio ed altre leggende, ibid. 1916; La sonata a Kreuzer, Milano, Ist. Ed. It-, 1916. Turgenev, Fumo, trad. di G. Bisi, Milano, 1918. Canti popolari russi. Scelti e ordinati da B. Baumstein e recati in versi italiani da L. Orsini. Lanciano, s. a. (1918). Di Puskin, a scopo didattico, fu tradotto da R. Gutmann Poliedro, Torino 1917, La signorina-contadina, col testo russo, la traduzione italiana letterale e libera, e note grammaticali. (1) D. Melegari, La resurrezione di Lazzaro. Alcune lettere di un poeta polacco, Roma, 1915, estr. da Nuova Antologia (lettere di Mickiewicz a Luigi Amedeo Melegari). Przybyszewski, Il vello d’oro, trad. di O. Borowska, 1914; De profundis e Vigilie, trad. di L. Sacurdaef e L. Misuraca, Lanciano, 1916. E. Sienkiewicz, Quo vadis?, Firenze, Salani, 1915; trad. di P. Valera, Milano, 1915; trad. di T. Bozzano, Sesto San Giovanni, 1915, rist. 1916; trad. di F. Bideri, Napoli, 1918; Idillio tee. (è la « Sielanka » con Carmen Sylva: Chi bussa?) Firenze, 1916; Per deserti e per foreste, trad. di G. Gromska, Milano, 1917; Barte\ il vincitore. Il giudizio di Giove. Un idillio nella foresta, trad. di E. Mercatali, Milano, 1917. W. Sieroszewski, 1 lebbrosi, trad. di G. Nava, Milano, 1918. - 595