Altri tipi barocchi di storie universali Nuova sensazione del gusto barocco, dal tìtolo in poi, ci dà YAnfiteatro di Europa (Venezia, 1623) del nobile bellunese Giovanni Niccolò Dogiioni (1). Lo spettacolo è sempre lo stesso: la descrizione storico-geografica dell’Europa. Cambia invece lo scenario in cui si muovono i soliti personaggi, compresi gli Slavi, protagonisti o comprimari gli uni, comparse gli altri, come sempre. Lo sfondo è geografico e ancora quasi classico perché prende lo spunto da Tolomeo, che presenta quelli che poi saranno detti slavi come « un grande popolo », e inquadra gli Slavi meridionali nella cornice dell’antica « Illiride ». Ma non vi manca la coloritura moderna e con essa l’ornamentazione barocca, perché si sfata la leggenda che voleva i Polacchi oriundi dalla Dalmazia, si anima il paesaggio di fresche e variopinte descrizioni di città e di particolari impressionistici (il ponte di pietra o il quartiere ebraico di Praga ed altre « molte cose che fanno stupire ciascuno ») e ci si compiace in quelle stravaganze che erano care alla letteratura ed all’arte barocca, e si mettono perciò in scena i pesci-uomini, gli uomini con teste di cani, i popoli che muoiono e poi risorgono nei misteriosi territori della Russia. Rinnovato pure il linguaggio scientifico, che parla ormai di meridiani, di paralleli e di gradi. La rapppresentazione storica aderisce alle tendenze dell’epoca, abbonda quindi di « origini, cataloghi e discendenze dei re » fino ai tempi dell’autore, e cura molto le varie vicende della Chiesa: chiesa e stato, i cardini deH’assolutismo sei-settecentesco! Errori e confusioni non mancano per colpa anche delle fonti che non sempre sono state discriminate (p. es. l’Orbini per gli Slavi meridionali), ma in compenso c’è il senso della misura, e l’oggetdvazione in linea generale non lascia desiderare. Da un « anfiteatro », per quanto voluminoso, non si poteva pretendere di più! (2). (1) Un cimento precedente era stato il voi. in 695 pagg. : Del Theatro Universale de’ principi et di tutte l’Historie del mondo. Vite di quei principi che hanno regnato in tutte le parti della creazione di Adfimo nell’anno 1200 con una nota particolare di tutti i Regni e Provincie, Venezia, 1600. (2) Meno ancora si poteva pretendere da quelle minuscole e modeste edizioni veneziane che erano, p. es., il Theatro del Mondo di A. Ortelio del 1667 o la Guida geografica, ovvero compendiosa descrittione del globo di Passerone di Lantosca del 1694, che dedicavano poche righe a Boemia, Schiavonia, Russia, Tartaria, ecc. 210 —