missione degli Slavi, che è quella di « legare in un nodo fraterno l’Occi-dente e l’Oriente », di conciliare e potenziare 1’« immobilità ed il progresso, il passato e l’avvenire, la conservazione e la rivoluzione ». Meglio di così il mondo slavo non poteva di certo essere presentato agli Italiani (1). Pubblicazioni sulla Russia Le pubblicazioni sulla Russia risentono e rispecchiano ancora gli orientamenti contrastanti dell’opinione pubblica nell’epoca napoleonica con le ripercussioni della « Santa Alleanza » austro-russo-prussiana, e, sopra tutto, con le impressioni e le reazioni suscitate dall’emergenza o dall’ingerenza russa nei principali avvenimenti contemporanei. Ad un Moschini, che in otto volumi traduce la Istoria dell’impero di Russia del Karamzin e la dedica ad Alessandro I esaltando la grandezza della Russia, che ormai può « sbalordire l’intero mondo con fatti luminosi di guerra, destrezza di operazioni, varietà di grandi gesti, e sinanche con la urbanità delle maniere », si contrappone, per esempio, la versione della Storia della Russia di Rabbe, che freme perché le armate russe « feroci e selvagge » si sono potute « accampare — come aveva predetto Rousseau — sotto il colonnato del Louvre ». Analogamente a sentimenti di ammirazione e ad apprezzamenti lusinghieri della potenza russa si alternano voci di informazione diffamatoria e incitamenti a campagne ostili. t Vari gli argomenti. Sono alla testa una decina di storie generali che (1) Dalle pubblicazioni maggiori prendono spunto e tono singoli articoli, quali, p. es., quelli di Ruscalla Vegezzi, Il panslavismo e le confederazioni nazionali in Antologia italiana, del 1848, quelli anonimi mazziniani, ma in gran parte di Carlo Tenca, La Russia e l’Oriente, La Serbia e gli Slavi del Sud, Dell'avve-nire dei popoli slavi nel Crepuscolo del 1852 e 1853, quelli esordiali di K. (Kaz-nacic) e P. (Pozza-Pucié) Studi su gli Slavi (storia e scrittura) nella Favilla