no con quanto senso realistico Venezia guardasse alla penisola balcanica e quanto si interessasse alla vita e alle vicende dei popoli che la abitavano. Scienze geografiche a Venezia ed edizioni di « viaggi » e « itinerari » Venezia, che fu la grande organizzatrice del servizio diplomatico e gareggiò con tutta Italia nella scoperta del mondo esteriore e dell’uomo moderno, non fu da meno nel culto delle scienze geografiche. Accorrevano allora alla grande regina del mare Portoghesi, Fiamminghi, Alemanni e stranieri di ogni nazione per apprendervi, oltre che l’arte della stampa e della miniatura, le matematiche, la nautica, la cartografia (1). Era Venezia alta e ambita scuola di naviganti e di commercianti, il luogo prediletto dove convergevano tutti gli studiosi di nautica e tutte le più clamorose notizie degli intrepidi esploratori. Tutto un insolito fervore di viaggi, esplorazioni e scoperte dava particolare alimento a quella geografia che potremmo dire esploratrice, e che dalla cosmografia e dalla geografia generale andava alla geografia particolare, umana, commerciale, sociale. La stampa che ebbe a Venezia un suo emporio gigantesco, cooperò immensamente allo sviluppo di queste scienze nuove o studiate con nuovi criteri. Essa anzi tutto democratizzò la scienza umana e dai cenacoli degli eletti la portò al profitto ed al maneggio della collettività. Il codice patrizio, erudito e claustrale diveniva libro popolare, ameno e secolare. Il diffondersi delle nozioni di paesi nuovi o stranieri si faceva così più rapido e più intenso. E questo, oltre che di lustro, era anche fonte di lucro. D’altra parte si creava una tradizione e tutte le più importanti opere di paesi stranieri vedevano la luce a Venezia. Si andò anche alla caccia dell’inedito e molte relazioni destinate al Senato veneto divennero di pubblico dominio. Sorsero così quei centri e quei geni editoriali che della cultura rinascimentale furono autentici vivai. Già i Manuzi con le loro celebri e ricercate « aldine », senza scemare la pas- di Caterino Zeno sono state pubblicate da P. Matkovic nel voi. X (1878) di Starine. Tutte sono state studiate dallo stesso Matkovic nei voli. LVI, LXII, LXXXIV, CXXIV di Rad. (1) S. Romanin, Storia documentata della Repubblica di Venezia, Venezia, 1882, II, 7. — 113