Ne fanno corona infine traduzioni di opere straniere (1). Così, tra ripensamenti talvolta felicemente ingegnosi e intuitivi, altre volte abbarbicati a interpretazioni stantie, e tra nuove esperienze di sottili indagatori, la critica dostojevskiana è passata attraverso varie fasi; superate le posizioni di coloro che l’avevano circoscritta in determinati schemi, in funzione della politica, della socialità, della filosofia e della religione, facendo di Dostoevskij, secondo i casi, or un santo o un demone ed or un precursore o un profeta della rivoluzione, questa critica è giunta a nuove e originali soluzioni, soprattutto per merito del Gobetti e del Gasparini. I quali, avendo guardato con nuovi occhi a Dostoevskij e avendo posto alla base della sua creazione il suo individualismo, sottoposero a una coraggiosa revisione il nucleo genetico della sua religiosità e della sua posizione rispetto alla morale (2). Havernah ovvero il cristianesimo terrestre, Il sottosuolo) e Dostoevskij e il delitto, Milano, 1946; G. Raimondi, «Giornale» ossia «Taccuino », Firenze, 1942 (D., Innocenza ed esperienza di D.); La cultura del febbraio 1931 che contiene : A. Bem, Il superamento di Gogol; E. Damiani, Gli studi dostojevspiani in Italia; W. Giusti, Sul « donchisciottismo » di alcuni personaggi di D.; Lo Gatto, L’epistolario di D.; D. S. Mirskij, Il posto di D. nella letteratura russa; L. Ginzburg, Classicità di D.\ W. Pozner, D. e il romanzo di avventure; Italia letteraria del 29 marzo 1931 che contiene: A. Consiglio, 1881-1931; A. Romagnolo, Per la figlia di D.; C. Perris, Lo scrittore e lo spirito russo; G. Raimondi, Innocenza ed esperienze; G. Ferrata, L’eredità di D.; G. Buzzi, Il primo libro di D. (1) P. Krapotkin, Idealità e realtà nella letteratura russa, trad. di E. Lo Gatto, Napoli, 1921; A. Dostoevskij, Dostoevs\ij nei ricordi di sua figlia, trad. di Lumbroso, Milano, 1922; V. Solovjov, Tre discorsi in memoria di Dostojevs\ij, trad. di E. Lo Gatto, Roma, 1923; H. Massis, Gide e Dostojevs\ij, trad. di E. Pizzolari, Brescia, 1924; E. Turneysen, Dostojevs\ij, trad. di Ro-senthal, Roma, 1929; S. Zweig, Tre maestri, Balzac, Dic\ens e Dostojevs\ij, Milano, 1932 e 1938; H. Massis, Gide, Brescia, 1934 (La confessione di A. Gide a proposito del suo « Dostoievskij »), trad. di E. Pizzolari; S. Zweig, Momenti eccelsi, trad. di B. Bugio Abrens, Milano, 1935; K. Pfleger, In lotta per Cristo, trad. di Paoli, Brescia, 1936 e 1942; D. Merezkovskij, Tolstoj e Do-stojevs\ij, trad. di A. Poliedro, Bari, 1938; A. G. Dostojevskij, Dostojevs\ij marito, trad. di A. Milazzi, Milano, 1939; B. Cassinelli, Storia della pazzia, trad. dal francese, Milano, 1942. (2) Degli slavisti da ricordare ancora, oltre a quelli citati precedentemente : E, Lo Gatto, che ha molto cooperato all’inquadramento storico di D., anche prima e dopo il surricordato volume di Pagine di storia e letteratura russa con : D. nei suoi primi racconti in Riv. di lett. slave, 1931, n. 6; Sulla messa in scena - 679