ma nel loro insieme completano il repertorio ideale dell’umanesimo e dimostrano in vari modi come esso anche nella giostra della epistolografia si sia accostato alle civiltà di altri popoli, compresi gli Slavi, e come le abbia intese ed espresse. Sono ancora sempre Boemi e Polacchi che emergono, e sono ancora singole personalità che assumono il ruolo principale in fede di quella rinascita che è stata la grande liberatrice dell’individuo. Poggio Bracciolini fu un appassionato, illustre, autoritario ricercatore di codici classici ed un fervente rinnovatore della civiltà romana, ma egli non sdegnò il contatto con popoli stranieri e dei contatti avuti con essi nei suoi lunghi e frequenti viaggi in Germania, Francia e Inghilterra volle dire e lasciare le sue dirette e vive impressioni in quelle Epistolae che sono le più belle fra le bellissime e le moltissime che il Quattrocento ci ha tramandato. Avendo avuta occasione di partecipare al concilio di Costanza quale legato del pontefice Giovanni XXIII, fu tesdmonio della tragica fine di Girolamo da Praga, seguace di Hus. L’atteggiamento eroico del ribelle o eretico boemo, dalla discussione iniziale all’atto estremo del supplizio, lo colpì talmente che a memoria e gloria di lui dettò tempestiva, appassionante e coraggiosa quell’fipj-stola ad Leonardum Aretinum de admirabili animi praesentia Hierony-mi Pragensis, che è il più bel monumento che mai sia stato eretto al martire (1). La lettera, che ha avuta larghissima risonanza e nei secoli XV e XVI è stata tradotta in più lingue e ristampata infinite volte (2), e, con tutto il rispetto per la Chiesa cattolica, un’apoteosi, un inno e un ritratto bellissimo dell’aspetto fisico, della cultura e della fine eroica di Girolamo il quale « Jucunda fronte et alacri vultu ad exitum suum accessit. Non ignem expavit, non tormenti genus, non mortis. Nullus umquam stoicorum fuit tam constanti animo, tam forti, mortem per- (1) In Italia, a Roma, al Campo di Fiori il ricordo di Girolamo da Praga e di Giovanni Hus è eternato, fra i rilievi dei grandi martiri del pensiero umano, nel monumento a Giordano Bruno. (2) A. Croma, Cechy v déjinàch itals\é \ultury, 61 e C. Zìbrt, Op. cit. p. 1166. La I ed. di Costanza del 1416 suona: Epistola ad Leonardum Aretinum ‘le admirabili animi praesentia in Hieronymo Pragensi coram judicio et in bu- to. In certe edizioni si confuse persino Hus con Girolamo e una lezione in appendice alla Historia Bohemica del Piccolomini, Venezia, 1503, suona: Epistola ’^legantissima Pogii Fiorentini viri eloquentissimi ad Leonardum Aretinum virum •larissimum de morte Hieronymi Hus Bohemi, edit. Bernardino de Vitali. — 93