sono rimaste inedite o, tutt’al più, sono circolate in successive trascrizioni manoscritte. Molti anche i versi che sono stati dettati e che oggi più non conosciamo e fra i quali potremmo ricordare un Hymnus in coronatione Bonae Aragoniae Sfortiae reginae Poloniae ed altre cose « non bene composita » del veneziano Girolamo Balbo, professore prima all’università di Parigi e poi a quella di Praga (1). Le notizie più esaurienti e vistose le dobbiamo al nobiluomo napoletano Colantonio Carmignano, il quale, essendo stato al seguito di Bona, descrisse il suo trionfale viaggio da Manfredonia a Cracovia: Viaggio de la Serenissima S. Donna Bona regina da la sua arrivata in Manfredonia andando verso del suo Regno de Polonia (2). Questo viaggio, in forma di egloga in quindici « capitula » di terzine a rime alternate, con grande apparato mitologico ed estrema prolissità, ma con esattezza geografica — anche nei toponimi — si svolge da Manfredonia, via mare, quindi lungo la costa dalmato-istriana, e, con fermate in Austria e Boemia, si conclude a Cracovia, all’atto delle nozze, di cui porge ampia e coreografica descrizione. Seguito da alcuni sonetti al re, alla regina, ecc., esso è tutto un inno alla « invitta e bellicosa Polonia » e resta un « polonicum » realmente considerevole. Altra glorificazione della Polonia fu scritta dal celebre filosofo, poeta e astronomo ferrarese (precursore di Copernico) (3) Celio Caleagnini. Egli pure fu presente alle nozze di Bona, ma più che dal loro sfarzo fu impressionato dall’alto grado che aveva raggiunto la civiltà polacca rinascimentale e in una lettera forbita, ma sentita, volle esprimere al principe Jakub Staszkowski tutta la sua ammirazione per quello che maggiormente lo aveva colpito a Cracovia, dai « loca publica » e (1) W. Pociecha, 1, 141, 249, 321. (2) Pubblicato a Bari nel 1535 in Operette del Parthenopeo Suavio in vari tempi et per diversi subietti composte, ecc. Questo volumetto, escluso il Viaggio, è in gran parte ristampa de Le Cose Vulgari de Missere Colantonio Carmignano Gentiluomo Neapolitano Morale et Spirituale Nuovamente Impresse, Venezia, 1516. Per l’identificazione dell’autore cfr. G. Rosalba, Chi è il « Parthenopeo Suavio? » in Rassegna critica della letteratura italiana, 1917, t. 22. Per il resto cfr. W. Pociecha, Op. cit., I, 216 oppure Idem, Z dziejów humanizmu w Polsce nella mise. Studia z dziejów \ultury pols\iej, Varsavia, 1949, pag. 201. (3) F. Hipler, Die Vorlàufer des Ni\olaus Coppernicus, insbesondere Celio Caleagnini in Mitteilungen des Coppernicus - Vereins jùr Wissenschaft und Kunst zu Thorn, 1882, f. IV.