porti diplomatici italo-russi durante le coalizioni del 1796-1802 (1). La storia dell’arte o della geografia andò in cerca di lustri passati e chi ricordò l’opera magnifica del Fioravanti a Mosca nel secolo XV e chi illustrò gli itinerari di antichi e intrepidi viaggiatori veneziani (2). Ma ancora una volta il cuore degli Italiani palpitò per l’infausta spedizione napoleonica in Russia e si compiacque in opere che non furono solo atto di pietà patria, ma furono anche nuova e seria documentazione — come quella del Cappello, ecc. — del fatale evento (3). Appassionata e appassionante in verità la letteratura della spedizione in Crimea del 1855 (4). Era logico, d’altra parte, che agli Italiani fosse cara e sacra anzi tutto la patria con le sue memorie, anche nel clima del socialismo. « ha Polonia non è ancora morta » Altra pietra miliare, la Polonia, che: «La Polonia non è ancora morta » ! Questa l’impressione — con le parole dell’inno nazionale polacco — che può lasciare quanto in questo periodo fu scritto sulla Polonia e per essa fu fatto in Italia. Non ci sono più le epiche insurrezioni polacche che fanno fremere tutta Europa. Dopo le guerre del 1866 l’Austria non è più il comune nemico dell’Italia e della Polonia. Raggiunta l’unità nazionale almeno su grandi linee, l’Italia non sente più come problema immediato e urgente la continuazione della guerra contro l’Austria. La Polonia a sua volta è tutta protesa nella resistenza alla Prussia e alla Rus- (1) G. Greppi, Sardaigne-Autriche-Russie pendant la première et la deuxic me coalition, Roma, 1910. (2) C. Malagola, Delle cose operate in Mosca da Aristotele Fioravanti, mec conico ed ingegnere bolognese del sec. XV, Modena, 1877; N. Di Lenna, Gio-safat Barbaro (1413-1494) e i suoi viaggi nella regione russa (1436-1451) e nello Persia, Venezia, 1914. (3) G. Cappello, Gli Italiani in Russia nel 1812, Città di Castello, 1912; A-Curti, Gli Italiani nella guerra di Russia 1812..., Milano, 1913. (4) C. O. Pagani, Alf. La Marmora, pagine nuove, ricordi della campag'“1 di Crimea, Roma, 1880; — Album storico-artistico militare della guerra d’Oriente 1855-1856, Torino, 1885; F. G. Ceresa di Bonvillaret, Diario della campagna di Crimea tolto dal taccuino di un sottotenente del 2° Reggimento di gua_ ra, Torino-Roma, 1894; C. Manfredini, La spedizione sarda in Crimea nel Io» 1856, Roma, 1896, ecc. 484 —