pessus... tum fiamma adhibita, canere coepit hymnum quemdam ». Così parla l’umanista italiano, il quale, assertore della « humana dignitas », si inchina dinanzi ad un’eccelsa figura di uomo, di « vir egregius » e al di là di ogni preconcetto religioso, politico, nazionale, dice al mondo intero la sua incondizionata ammirazione per chi ha suggellato col sacrificio della vita la sua « fides ». Uberto Decembrio (+ 1427), invece, uomo di stato, umanista lombardo, ai tempi suoi illustre e ambasciatore di Gian Galeazzo Visconti presso Ladislao IV, ha raccolto le sue impressioni boeme in due lettere che, in linguaggio umanistico e con digressioni storiche, descrivono la città di Praga e di questa bella sede carolina suonano alto e lusinghiero elogio (1). Con ciò l’epistolografia umanistica, che vagheggia i più disparati argomenti nelle forme più succinte e più ampollose, si arricchisce di un nuovo e originale motivo slavo, calcando anche nello stile le orme del Petrarca, amico ed in ciò precursore immediato del Decembrio. Francesco Filelfo, il tanto temuto e tanto mercanteggiato umanista tolentinate, nella sua avventurosa vita ebbe pure occasione di conoscere popoli stranieri ed ebbe missioni dal balio della repubblica veneta anche in Polonia, oltre che in Ungheria e in Turchia. A Cracovia fu nel 1424 per le nozze di Ladislao Jagellone — come dice lui — o, come credono gli studiosi polacchi (2), per l’incoronazione della regina Sonka, con la quale Ladislao era passato a seconde nozze. In tale occasione tenne un discorso elevato e fu applaudito vivamente, ma non ebbe risonanze letterarie perché i Polacchi non erano ancora maturi ad intendere il linguaggio degli umanisti. Ebbe invece, occasione di accarezzare o lusingare la Polonia, anzi i suoi regnanti, per incitarli a quella lotta contro i Turchi, che appassionava mezza cristianità, dopo che i Turchi stessi avevano preso possesso di una buona parte della penisola balcanica e minacciavano di irrompere anche nell’Europa centrale, nei cuore del bacino danubiano. In tale senso e a tale scopo scrisse un'Epi- (1) A. Hortis, La città di Praga descritta da un umanista nel MCCCXC1X in L’Archeografo Triestino, VII (1880-1881); M. Borsa, Un umanista vigevanesco del sec. XIV in Giornale Ligustico, XIV (1893) 81; F. No vati, Aneddoti viscontei in Archivio Storico Lombardo, IV, v. X (1908); cfr. pure le aggiunte e correzioni di A. Corbellini nel Bollettino della Società pavese di Storia patria, XVI (1916). (2) S. Lempicki, Filelfo na slubie fagieily in Wiadomosci literac\ie, 26-V-1935. 94 —