« Mickiewicz e Puskin in polacco » del primo volume e lo sguardo all’Italia nelle letterature slave del terzo (1). Qualche nuovo e concreto passo fu compiuto verso la propedeutica. Il Damiani anzi tutto, per porre fine all’imbarazzo o, piuttosto, alla confusione che regnava in Italia e altrove nella trascrizione dei nomi slavi dai caratteri cirilliani in quelli latini, ha fissato, dal 1935 in poi, una serie di norme su questo apparentemente facile problema — già del resto precedentemente affrontato o, piuttosto, sfiorato da Smurlo, Lo Gatto e Maver nella rivista « Russia » del 1923 — e le ha discusse e diffuse in congressi e in riviste (2). Lo stesso Damiani, da ottimo bibliotecario, oltre che slavista, per accontentare quelli che si interessavano a cose slave e avevano necessità di informazioni bibliografiche, raccolse una quantità di segnalazioni, talvolta brevemente commentate, di opere originali, di compilazioni e di traduzioni italiane e le incluse in una popolare « Guida bibliografica » o Biblioteca dei maestri italiani di vari autori (3). La sua « Guida » fu completata, per le epoche passate, dal (1) E. Lo Gatto, Studi di letterature slave, Roma, I voi. 1925 (Mickiewicz e Puskin, V. S. Reymont nell’opera e nella critica, Michele Saltykov-Scedrin, A. Cehov e il crepuscolo d’una grande letteratura, Sulla poesia russa contemporanea, Canti dei settari russi, Puskiniana, Appendice: Puskin in polacco), II voi. 1927 (Julius Zeyer e l’Italia, Gli inni di Jan Kasprowicz e la loro genesi, Boleslav Prus, Stefano Zeromski, La letteratura russa nella letteratura mondiale), III voi. 1931 (Un poeta ceco moderno: O. Bfezina, L’Italia nelle letterature slave). (2) E. Damiani, Sull’unificazione della trascrizione dei nomi slavi originariamente scritti in caratteri cirillici nel catalogo delle Biblioteche a caratteri latini in L’Europa Orientale, XV (1935); Sulla questione della trascrizione dei caratteri cirillici in caratteri latini e viceversa, Sofia, « Bibliotechina bulgara » 1936 e in ltalo-blgars\o spisanie - Rivista italo-bulgara, VI, (1936); Ancora sulla questione della trascrizione dei nomi cirillici in caratteri latini sotto l’aspetto biblio-teconomico e bibliografico in Revue internationale des Études bal\aniques, Belgrado, 1938; Sur l’état actuel des systèmes de transcription des noms cyrdliques, ecc., International Federation on Documentation. Translactions, The Haye, 1938, voi. II; La questione della trascrizione dei caratteri cirillici alla XVII conferenza internazionale della Documentazione a Oxford e alla riunione del Comitato « lsa » 46 a Londra in L’Europa Orientale, XVIII (1938) e pubblicato anche in croato nella rivista Hrvats\a revija del 1939 col titolo più conciso O latinickj trans\ripciji cirilice; Norme adottate e da adottare per Vunificazione bibliografica dei nomi d’autori variamente trascritti da lingue a caratteri diversi dall’alfabeto latino, con particolare riguardo all’alfabeto cirillico, Roma, 1940, Tipografia della Camera dei Fasci e delle corporazioni. (3) Specialmente nelle edizioni III (1931) e IV (1936), Milano. 668 —