1736 in due diverse edizioni (1). Ai vecchi libri « ristretti o nella storia naturale e geografica, o nella storia di alcuni zar e nella descrizione del Governo sì ecclesiastico, sì civile» si oppone, quindi, un «perfetto compendio di quanto può dirsi della Russia». Alla vecchia rappresentazione di un popolo oscuro, barbaro, intrattabile si oppone la nuova visione di un popolo « di cui il commercio, l’arme, la gloria cominciano a dilatarsi quanto il suo nome » e col quale è ormai necessario stringere rapporti molteplici. Insomma è il Sarmata medievale, il Moscovita rinascimentale che diventa Russo moderno. Piena è la rivalutazione, ché, sulla scorta degli autori più accreditati, si passa in rassegna tutta la storia russa da Rurik e Igor a Pietro il Grande e Caterina. La biografia di Pietro è ampia e particolareggiata sin troppo ché si perde nella registrazione di discorsi, manifesti, lettere, ecc. Essa vorrebbe essere un « ritratto », ma in sostanza è un racconto storico, ampolloso e diffuso, :he dire si potrebbe anche elogio. E la cosa è comprensibile e giustificabile se si pensi che è un Russo che così parla soprattutto per sfatare la prevenzione che l’Europa aveva della Russia. Come antidoto era un buon mezzo. In tanto nello stesso anno l’abate Antonio Catiforo, nativo dell’isola di Zante, pubblicò ancor sempre a Venezia un nuovo libro su Pietro il Grande, servendosi di varie « memorie pubblicate in Francia ed in Olanda » non che del vecchio Possevino e del recente Nestesuranoi (2). Anche qui la biografia dell’imperatore comporta un precedente riassunto della storia russa e si risolve in racconto storico intento soprattutto alle vicende esterne. Diverso ne è il tono, ché mentre nel Nestesuranoi non è difficile intravedere un enciclopedista o un massone, nel Catiforo è ancora l’abate secentesco che parla. In ogni caso l’attrattiva dell’argomento ed il modo piacevole in cui esso è svolto in sei (1) Memorie del Regno di Pietro il Grande Imperadore di Russia, Padre della Patria, ec. ec. ec. Del B. lwan Nestesuranoi, divise in quattro tomi nuovamente tradotte dal Francese nel Volgare Italiano, Venezia, 1736. La prima edizione perché era ancora in vita Caterina, risultò piena di reticenze e di errori. La traduzione italiana è stata dedicata al « conte Mattio Giovanni di Schulemberg, generale delle Armi in capite della Serenissima Repubblica di Venezia », e generale dell’esercito polacco del defunto re Augusto di Polonia. (2) Vita di Pietro il Grande Imperador della Russia, estratta da varie Memorie pubblicate in Francia e in Olanda, Venezia, 1736, da prima anonima e P°i col nome dell’autore in successive edizioni del 1737, 1739, 1748, 1781, 1792, 1800, 1806. — 247