chismo (1). La scia del Fords si rinsaldava così su quella del Tommaseo o viceversa (2). Cura particolare a questo genere di traduzioni dedicò il facile poeta sibenicense Ferdinando de Pellegrini. Da prima sparse in riviste e in giornali, le sue versioni furono poi unite in un volume che, in due anni, ebbe tre edizioni e oggi passa col titolo dell’ultima: Canti popolari Slavi (3). Sono tutte liriche amorose, tratte dal Karadzic e tradotte in versi molto liberamente, per cui, per esempio, ad un verso originale corrispondono quattro italiani e viceversa. Metri preferiti l’endecasillabo, ma anche il settenario, l’ottonario e il decasillabo, che presumono arieggiare l’originale. Alla rispondenza del metro si sacrifica volentieri l’aderenza al testo. Non per nulla il Pellegrini è autore di « Un po’ per tutti, florilegio poetico popolare » (Roma, 1953) (4). (1) I. Milcetic, Dr. fulije Bajamonti i njegova djela in Rad, 192 (1912). (2) Di sopravvivenza del morlacchismo ci parlano tra l’altro : M. Casotti, Il berretto rosso. Scene della vita morlacca, Venezia, 1843; G. D. Stratico, 1 Morlacchi, Zara, 1845 (ed. postuma e versione dell’Op. cit. della Wynne); S. Paulovich-Lucich, I Morlacchi, traduzione dal tedesco, Spalato, 1854; G. B. Machi edo, Jela in La favilla, 1846, p. 249; F. D. Seismit, Il capro in L’Osservatore triestino, 1847, n. 16; F. Carrara, Costumi de’ Morlacchi in Corriere italiano, Vienna, 1851, n. 61 ss.; — Dei Morlacchi che abitano la parte montana della vena fra il Risano e Pinguente in Istria, Trieste, 1851, n. 29; il lunario zara-tino 11 Morlacco per gli anni 1840-1850 ecc. In quest’epoca è stato tradotto in italiano L’Uscoque di George Sand (Milano, 1839) ed è stata ripubblicata la Storia degli Uscocchi di Minuccio Minucci, Milano, 1831, cui seguirà l’edizione di Fiume, Mohovich, 1871 in 2 voli. (3) F. De Pellegrini, Saggio di una versione di canti popolari slavi, Torino, 1846, Roma, 1847; la III ed., Roma, 1848, rimaneggiata, ridotta nel titolo e nella distribuzione delle poesie, suona : Canti popolari slavi. Postumi sono i Szggi inediti di canzoni popolari in Nuovo cronista di Sebenico, Trieste, 1894-95. Delle sue versioni ha parlato molto la stampa periodica, p. es. Il Gondoliere di Venezia, L’Euganeo di Padova, La Fama e Lettura di famiglia di Milano, La Gazzetta piemontese, Lo Spettatore subalpino, Il Messaggero Torinese, La Gazzetta di Genova, L’Educatore storico di Modena, Il Vendemmiatore di Parma, Il Povero di Bologna, La Rivista di Firenze, Il Fanfulla, L’Educatore, La Gazza ladra, La Rivista di Roma, ecc. N.B. il Pellegrini ancora nel 1852, nel n. 163 àùYOsservatore dalmato trattava di Omero e i canti popolari illirici. Sull’autore cfr. : M. Zoric, Ferdinando Pellegrini, prevodilac nasih narodnih pjesama in £borni\ Instituía za historijs\e nau\e u Zadru, 1955. (4) Di quanto devono essere piaciute le traduzioni del Pellegrini già nei singoli numeri dei giornali ci parla, oltre l’eco della stampa, il fatto che esse veni- — 433 28