cante ballata fanno eco goffi e scipiti poemi, drammi, versi e novelle, che oggi più non si ricordano (1). E versi politici oggi dimenticati, ma allora bollenti di sdegno e d’ira per la Russia zarista, che soggiogava aspramente la Polonia, furono scritti in quantità. Li ricorderemo a proposito dell’insurrezione del ’63. Qui ci vengono a mente i versi che nel cinquantenario di Marengo il Prati scrisse proprio sul campo di battaglia per esaltare la vittoria di Napoleone e in quella via per scagliarsi contro lo Zar Nicola Romanov, lo « Scita altero » che tiene i popoli « stretti da ceppi eterni » e paventa «ogni crescente voce di libertà e di fede» (2). Così parlava quel Prati che nella Vendetta slava tributò tanti incensi agli Slavi e li dichiarò oggetto di amore e di ammirazione! Così inveirono contro Palermo, che nel 1864 accolse festosamente lo zar, oppressore dei Polacchi, Ugo Bassi e Alessandro Poerio (3). Più bonario, indulgente e romantico il teatro. Visto che « una tregenda di melodrammi ingombra la scena della nostra Italia » (4), un autore ignoto scrisse nel 1820 un libretto per Gaetano Donizetti su Pietro il Grande kzar delle Russie. Doveva essere un « melodramma burlesco » ma non fu né melodramma né beffa e né russo né europeo, ma « figlio legittimo » della commedia francese « Il falegname di Livonia ». Ammaestrato anche dai libri di viaggio dello Swinton, il grottesco melodramma si risolve all’antica a suon di agnizioni e di sorprese, in mez- (1) Tale il poema di Domenico Castorina su Napoleone a Mosca e tali: i « versi improvvisati » di G. De Giustiniani, La musa italiana in Russia, Imo-la, 1867; il dramma di A. Falconetti, Bianca, Belluno, 1840; una ballata del Carrer e le novelle sulla « Campagna di Russia » sul « Ritorno dei prigionieri dalla Russia » nella Strenna-Triestina del 1840-1848 che ricorderemo poi. (2) G. Prati, Opere edite e inedite, Milano, 1865, voi. V, fra i «Canti politici » : A Niccolò Romanov, czar delle Russie. (3) Memorie di Ugo Bassi, apostolo del vangelo, martire dell’indipendenza italiana, compilate da L. Gualtieri, Bologna, 1861 (cfr. la poesia Palermo 1846). A. Poerio, Poesie, Lanciano, 1917; cfr. Per l’arrivo in Sicilia dell’imperatore di Russia. Si tratta del viaggio privato dello zar Nicola I venuto a Palermo per ricongiungersi con la consorte, che per ragioni di salute vi aveva trascorso l’inverno. (4) Così si esprime nella prefazione l’autore di Pietro il Grande \zar dii“ Russie, melodramma burlesco, da rappresentarsi nel nobile teatro in San Samue le nel carnevale dell’anno 1820, Venezia, Casali stamp. ed ed. 448 —