italiano, così rende simpatica la figura del valente principe boemo. Questo incontro avviene nel VII canto del Purgatorio (1): L’altro che nella vista lui conforta, resse la terra dove l’acqua nasce, che Molta in Albia ed Albia in mar ne porta: Ottacchero ebbe nome, e nelle fasce fu meglio assai che Vincislao, suo figlio, barbuto, cui lussuria ed ozio pasce. Qui, invece, sia pure in funzione antitetica, Dante condanna Venceslao II. L’opinione sua sembra radicata e tenace perché in un’altra occasione, nel canto XIX del Paradiso, egli non fa che caricarne le tinte e, parlando di principi ingiusti, rinfaccia a lui — « che mai valor non conobbe, né volle» — tanto di «lussuria e viver molle». Perché? La maggioranza dei commentatori di Dante (2) pensa che egli abbia voluto bollare qui la politica antipapale di Venceslao o, per lo meno, l’amicizia sua per quelli che agivano ai danni della Chiesa romana. Ma 10 non dubito dell’alto senso di giustizia e di verità storica che ispira 11 poema dantesco e di cui — dal trattamento di Brunetto Latini in poi — abbiamo infinite prove, e penso che Dante abbia realmente fatta sua una mala fama che circolava sul conto del re boemo e che allo stesso grande storico cèco Palacky non sembrò priva di fondamento e che vedremo ripresa in pieno Rinascimento da Lodovico Domenichi. In ogni caso da questi episodi danteschi risulta chiara l’alta considerazione che il grande poeta italiano aveva della Boemia quale fattore di prima importanza nella composizione del Sacro Romano Impero e della parie che ad essa spettava nel gioco della politica internazionale. Risulta ancora che egli la considerava ben nota in Italia e perciò anzi che nominarla semplicemente, si vale di quelle tipiche perifrasi che usa quando si trova di fronte a fatti e situazioni di pubblico dominio. Così la terra dove l’acqua nasce « che Molta in Albia ed Albia in mar ne porta » e « il regno di Praga » si rivestono di particolare significato nel grande poema italiano. (1) L’episodio non è passato inosservato agli italianisti e dantisti cèchi. Ricordo per tutti K. Vratny, Dante a Cechy nella miscellanea Dante a Cesi, Olo-mouc, 1921, p. 124 e J. Bukacek, Dante a Cechy in Listy filologiche, LVIII (1940), 457. (2) A. Cronia, Op. cit. 44; J. Bukacek, Op. cit. 457. - 51