c non ostacolarsi nei limiti del possibile. Linguaggio assoluto e linguaggio reladvisdco (1). Tanto per fare qualche nome sonante, ricordo Carlo Cattaneo, l’apostolo del federalismo. A proposito dell’Austria, che nella sua complessità ambigua era la pietra di paragone della politica italiana, egli sostiene l’idea dell’autonomia nazionale contro il centralismo viennese. In questa unione federale di popoli affini dà grande importanza anche al raggruppamento delle nazioni slave che dovrebbero sfociare a sud in una Illiria e a Nord in una Boemia autonome. Se alla prima nega i territori adriatici, alla seconda attribuisce il merito di aver « evocato » il panslavismo, che « fino allora attrazione letteraria, apparve al popolo attonito come una cosa viva, compenetrata in un esercito vittorioso» (2); inoltre di fronte alla folle intransigenza austriaca orienta logicamente gli Slavi verso la Russia, grande organismo assorbitore all’est. Mazzini così viene corretto e superato. Cesare Correnti, lo statista cavouriano, volle invece restare fedele anzi tutto alla causa polacca (3), inoltre, traducendo in pratica le sue idee di alleanze di popoli, perorò un’alleanza fra l’Italia, l’Ungheria e la « Slavia meridionale » (4), ma non volle ignorare il dissenso dalmato-croato e negò la Dalmazia al triregno croato. Al panslavismo russo guardò invece come ad una benefica forza suscitatrice di coscienze nazionali (5). Così la tesi mazziniana perdeva sempre più terreno. Altra versione delle ideologie mazziniane: la politica realistica del conte di Cavour. Egli che bene aveva compreso il movimento nazionale (1) Si vedano per tanto le opere battagliere di A. Dudan, La monarchia degli Absburgo, Roma, 1915 e di A. Tamaro, Italiani e Slavi nell’Adriatico, Roma, 1915, non che i voli, di N. Bianchi, Storia documentata della diplomazia europea in Italia, Torino-Napoli-Roma, 1865-1872. (2) C. Cattaneo, Scritti politici ed epistolario, Firenze, 1893, voi. II, 133, e la recente edizione di Scritti storici e geografici a cura di G. Salvemini e E. Sestan, Firenze, 1957. (3) Come ottenne l’interessamento dei Reali d’Italia per la scarcerazione di ! Kraszewski dalla fortezza di Magdeburgo (cfr. La presse italienne a propos de la mise en liberté de f. f. Kraszews\i et de son arrivée a Milan, Roma, s.d.), cosi scrisse un Primo libro della Storia della Polonia (cfr. Scritti scelti di Cesare Correnti, voi. IV, Roma, 1894). (4) Cfr. dei surricordati Scritti scelti, voi. IV, pag. 474. (5) C. Correnti, Op. cit. II, 208. — 393