mentale che con tono sereno e disinvolto, quando non è mordace e scettico, passa dalla commedia alla novella, dalla lirica all’orazione, dalle opere storiche e geografiche ai trattati e trattatelli. Il suo umanesimo, però, quando non è arte pura, vale per i maneggi della politica e per soddisfare le sue ambizioni personali, e resta alla fine asservito al pontificato, alla sua politica e alla sua azione religiosa (1). La vasta e copiosa produzione del Piccolomini può essere divisa, grosso modo, in due categorie: opere che hanno intenti e pregi artistici, fra cui, assieme a eleganti liriche latine, primeggiano l’ardita commedia Chrysis, che finalmente ha avuto l’onore di una buona edizione (2), e la boccaccesca novella De duobus amantibus; opere erudite in prosa che derivano dalla sua attività diplomadca e storiografica (3). Fra queste ultime non poche sono quelle, in cui figurano o affiorano gli Slavi (4). Li troviamo anzitutto nella incompiuta (5) e agglo- (1) La bibliografia piccolominiana, degna di particolare menzione, si riassume, purtroppo, ancora nell’opera di G. Voigt, Aeneas Sylvius Piccolomini als Papst Pius II, Berlino, 1856-1863 o nel recente G. Paparelli, Enea Silvio Piccolomini, Pio 11, Bari, 1950. (2) Edita dal Sanesi a Firenze nel 1941. Un antico codice della commedia si trova nella Biblioteca dei Lobkovic di Praga. (3) In gran parte figurano, comprese numerose epistole, nelle sue Opera omnia di Basilea del 1551, cui seguono le edizioni di Basilea del 1571, 1589, Helmstadt 1699-1700 e Francoforte-Lipsia del 1707. Per le inedite c’è l’edizione di J. Cugudni, Aeneas Sylvius. Opere inedite, Roma Lincei, 1883. (4) E queste, oltre alla capitale Historia Bohemiae che ricorderemo poi, sarebbero, nella confusione che ne hanno fatta i primi editori: Historia Austriaca o Historia rerum Friderici 111, Argentorati, 1685 con tre successive edizioni ed una traduzione tedesca; Asiae Europaeque elegantissima descriptio, 1551 s.l., Parisiis, 1534 ed una traduzione italiana del 1544; Cosmographia o Historia rerum ubique gestarum, Venetiis, 1477, Parisiis, 1509; Commentarli rerum memorabilium, quae temporibus suis contigerunt, Romae, 1584, 1589 e, completati da J. Piccolomini Ammannati, Francoforte, 1614; Orationes politicae et ecclesiasticae (contiene: De viris illustribus), Lucae, 1759, Stoccarda, 1842; Germania, in qua continentur gra-vamina Germanicae nationis, in urbe Argentinensi, 1515 ecc. Per le lettere, oltre a numerose edizioni parziali dal 1472 o 1473 in poi, cfr. G. Voigt, Die Briefe des Aaeneas Sylvius... in Arch. Oesterr. Geschichte, XLV (1856), R. Wolkan, Der Briefwechsel... Vienna, 1909-1918 nei voli. LXI, LXII, LXVII, LXVIII di Fontes rerum Austriacarum, e A. Weiss, Aeneas Sylvius Piccolomini als Papst li. Sein Leben, sein Einfluss auf die literarische Kultur Deutschlands, Graz, 1897. Per altre opere ed altre informazioni bibliografiche cfr. C. Zìbrt, Bibliografie ces\é historie, Praga, 1906, III, I, n. 2893 ss. (5) Incompiuta in quanto comprende l’Asia e l’Europa e le manca l’Africa. 84 —