sia pure pochi, segni luminosi di avvenimenti e personaggi polacchi che sono stati in relazione, diretta o indiretta, con l’Italia. Vi emergono Sigismondo III, Ladislao IV e persino Osolinski. Autori principali: Stanislao Lubieriski, Giovanni Lipski e lo stesso Osolinski, di cui abbiamo le orazioni tenute a Venezia e a Roma nel famoso viaggio del 1633. Sicché il « manipulus » del Trzebicki rientra in quella preziosa categoria di pubblicazioni collettive o riassuntive che sono state nel Cinquecento l’orazione « In funere Sigismundi » curata dallo Zolczyriski, e in questo periodo il « Viridarium poetarum » dello Zucconello. Un’altra prova di nuclei polacchi che agivano pubblicamente in Italia è una Actio gratiarum che gli studenti polacchi di Padova hanno pubblicato nel 1642 nella loro sede, per la loro festa nazionale (1). E’ una « actio » tenuta da un consigliere polacco « in consessu amplissimorum virorum » che parla di solidarietà polacca e di emergenza polacca nella vita cittadina padovana. Ogni anno si tenevano tali feste, ma se di quella del 1642 si è voluto tramandare il ricordo ai posteri, è segno che ebbe un lustro speciale (2). Tra i singoli Polacchi distintisi nel pubblicare in Italia opere di argomento polacco, vale la pena ricordare quello Stanislao Reszka (o Rescio, come lo dicevano allora), che, come abbiamo visto, è stato in rapporti di amicizia col Tasso a Napoli, e in Italia svolse molteplice attività diplomatica, soprattutto a Venezia per una lega contro i Turchi e al Concilio ili Trento. Egli già nel 1573 si era unito a coloro che avevano scritto sulle vicende che precedettero e seguirono la sfortunata elezione di Enrico III di Valois al trono di Polonia (3). Ma successivamente entrò a pieno nell’orbita della Controriforma, e come si interessò vivamente alla fondazione dell’Ospizio polacco a Roma, così mirò a incensare chi per esso si era maggiormente reso benemerito, il vescovo polacco Hosius, che a Roma deve aver goduta una certa notorietà (4). (1) Gratiarum actio anniversaria die S. Stanislai habita in consessu amplisst-morum virorum, Patavii die VII. Mai 1642. (2) Nel 1650 si ebbe un analogo Hospes Episcopus. (3) De rebus in electione Henrici Regis Poloniae in Gallia et Polonia gestis, Romae, 1573. (4) Oratio in funere Stanislai Hosii..., Romae, 1573; De Transitu et Dor-mitione Stanislai Hosii..., Romae. 1580; Vita Stanislai Hosii..., S. Romae Eccle-siae Cardinalis Episcopi Varmiensis, Romae, 1587. 290 -