L‘attenzione maggiore va a Carlo IV L’attenzione maggiore andò in Italia a Carlo IV. Ed è naturale. La spiegano facilmente l’abilità, con cui egli seppe reggere le sorti dell’impero, il lustro che diede alla Boemia, ma in particolare i contatti diretti o indiretti che ebbe in Italia o in Boemia con insigni personaggi italiani. Molti essendo stati questi personaggi e i loro modi di vedere, varie ne furono le ripercussioni. C’è chi vide in lui la figura dell’imperatore germanico che si ingeriva nelle faccende d’Italia e lo detestò cordialmente, e francamente lo derise e lo combattè. E c’è chi invece vide in lui un nuovo salvatore d’Italia e ripose in lui soverchia fiducia. Non mancò infine chi riconobbe in lui il regnante benemerito della Boemia e, soprattutto, un illuminato mecenate delle lettere e delle arti. Cola di Rienzo, l’immaginoso e sventurato tribuno romano, restò deluso di Carlo IV. Nel 1350 egli era giunto alla corte di lui per cercare nuovi aiuti e nuovi alleati per la realizzazione di quel rinnovamento politico d’Italia che, anche dopo il fallimento della repubblica romana non gli dava requie e gli faceva balenare nuove idee di un impero italico, basato su una federazione di città italiane con capo a Roma. Carlo IV col suo senso di realismo politico non gli diede ascolto, ma anzi prima lo imprigionò a Roudnice e poi lo consegnò al pontefice Clemente VI. Dalla prigionia di Roudnice vengono aspre e bollenti lettere di Cola a Carlo IV, al suo arcivescovo Arnost e al suo cancelliere Jan: sequenza di dolorose impressioni suscitate dal soggiorno boemo (1). Il re di Boemia e imperatore di Germania non rispondeva e non corrispondeva ai fatui sogni di un ardente tribuno italiano. I rapporti col Petrarca furono ben diversi. Fu il Petrarca stesso ad iniziarli con la famosa epistola del 1351, con cui incitava Carlo IV a passare le Alpi e a instaurare un nuovo ordine. Dopo gli incontri personali fra Carlo IV e il Petrarca (a Mantova nel 1354, quando Carlo IV si recava a Roma per l’incoronazione e a Praga nel 1356, quando il Petrarca era incaricato di una missione diplomatica da parte dei Vi- (1) La bibliografia essenziale è ricordata da A. Cronia, Op. cit. 48, ma fondamentali restano gli studi e le edizioni della raccolta Vom Mittelalter zur Re-formation e in particolare in essa Briefwechsel des Cola di Rienzi edito da K. Burdach-P. Piur, Berlino, 1928. 52 -