nisi quod Bohemi callidiores habentur alienisque rebus magis inhiant. Poloni rotundiores sunt sensu sed affectu iustiores » (1). Ma al di sopra delle facezie vergeriane, dei « dictata » virgiliani o dei commenti « scitici » del Leto e delle epistole encomiastiche o perorative del Bracciolini, del Filelfo, ecc. resta la bella e dominante impressione che in noi lasciano le opere dedicate agli Slavi dal Piccolomini e dal Callimaco: sono le prime conquiste del rinnovamento umanistico. (1) Del resto questa poco lusinghiera opinione dei Polacchi deve esser circolata a lungo in Italia, se ancora il Casanova nella sua Istoria delle Turbolenze della Polonia del 1774 ricorda che si diceva « minchione come un polacco » (voi. I, pag. 56). 98 -