Personalità e impressioni emergenti Arrivati a questo punto, se tiriamo le somme di quanto abbiamo incontrato sul cammino che porta all’erudizione filologica, l’impressione finale non sarà certo splendida. Ma se, più che alla quantità o alla stessa qualità, noi si guarda ben dentro all'intimo significato delle opere e delle persone, potremmo ritrarre impressioni nuove e interessanti. Quello che anzi tutto colpisce in questo senso è la presenza di personalità che, se non ancora slavisti, potremmo dire dei pre-slavisti. L’abruzzese Ciampoli è di questi e in prima linea. Non importa se gli manchino serietà e preparazione scientifica, se egli sia stato un letterato e un bibliofilo e se, come traduttore, non sempre sia stato felice e fedele e in genere riveli lacune e imperfezioni nella sua produzione ! Restano la sua passione per le letterature slave, la conoscenza e la diffusione di esse in Italia, i suoi corsi universitari, i manuali di storie letterarie slave, gli studi letterari, i saggi critici, i contributi svariatissimi che da innumerevoli traduzioni vanno a descrizioni di codici paleoslavi, infine l’opera di divulgazione esercitata su larga scala in giornali e riviste che di lui fanno un pioniere infaticabile e il più popolare scrittore di cose slave dell’epoca sua (1). Per l’opera di divulgazione potremmo accostare al Ciampoli il letterato e pubblicista casertano Federico Verdinois, il quale avendo insegnato russo all’istituto Orientale di Napoli, si dedicò soprattutto a traduzioni dal russo e dal polacco; ma queste — non sempre fedeli e felici — ìappresentano solo una parte della sua poliedrica produzione. La sua notorietà, in questo campo, risale alla fortunata rivelazione del « Quo va-dis ? » del Sienkiewicz nel 1899 (2). Era nato nel 1844, undici anni prima di Ciampoli che poi di lui sarà ben più noto e apprezzato. Precursore della specializzazione in singole lingue e letterature slave può essere considerato il prof. Bruno Guyon che alternò il culto delle memorie patrie del suo Friuli allo studio dello sloveno e del serbo-croato, di cui fu poi insegnante all’istituto Orientale di Napoli e di cui, assieme a quella già ricordata per lo sloveno, compose anche una grammatica, (1) P. Codini, Bibliografia di uno scrittore abruzzese, Domenico Ciampoli >n Rivista abruzzese, Lanciano, 1915, ff. V-XI, e 1917. (2) Cfr. la Prefazione di Elena Craveri Croce a F. Verdinois, Profili lette-r“ri e ricordi giornalistici, Firenze, 1949. — 527