I - « 1NTER ARMA »... La prima guerra mondiale: gli Italiani a contatto con gli Slavi Con scusabile licenza cronologica possiamo affermare senz’altro che il secolo XX si apre, si decide e si incide nel suo divenire storico con la grande guerra del 1914. E’ guerra che si combatte per terra, per mare e per aria dal luglio 1914 al novembre 1918 e insanguinò e sconvolse tre continenti con ondate paurose di popolo e con rovine che inghiottirono stati, istituti, interessi, fedi, ideali. Occasione o pretesto fu l’uccisione del principe ereditario d’Austria, arciduca Francesco Ferdinando, e della sua consorte, a Sarajevo il 28 giugno 1914, per opera di irredentisti serbi, sudditi austriaci. Profonde invece ne furono le cause d’ordine politico ed economico, inerenti alle condizioni d’Europa e specialmente ai rapporti dell’Austria e della Germania con la Russia, con la Francia e con l’Inghilterra. Profonde pure le conseguenze nella storia, nell’economia mondiale e nella vita sociale, con crisi e turbamenti negli spiriti e nei cuori, che fecero maturare altri oscuri e gravi eventi. L’Italia, dopo un periodo di neutralità, provvidenziale per la Francia e per l’Inghilterra, entrò nel grande conflitto il 24 maggio 1915 e ne determinò la seconda fase cruciale, che si chiuse con il crollo della Russia nel 1917, e, con quindici grandi battaglie, che furono un lungo ininterrotto combattimento di ogni giorno e di ogni notte, piegò nel novembre 1918 il colosso austro-ungarico. « Guerra giusta e necessaria » la definì il ministro Orlando con frase che divenne popolare. Si trattava di salvare l’Europa dal predominio tedesco e di conseguire, allora o mai, le rivendicazioni nazionali delle terre irredente che avevano ispirato e infiammato le grandi idealità e la vita politica nel periodo del Risorgi- - 575