Scarse le descrizioni generali degli altri Slavi Descrizioni degli altri Slavi mancarono in pieno: ormai li avvolgeva il tristo velo delle dominazioni straniere e più passavano gli anni, più essi venivano trascurati o ignorati. Anche nei quadri o nei panorami degli Stati, cui essi erano soggetti, la loro fisionomia progressivamente impallidiva e ne scemava conseguentemente l’importanza (1). Solo singoli loro avvenimenti salienti emergevano dal generale obnubilamento e allora trovavano chi ne prendeva atto all’estero e ne informava l’opinione pubblica. Lo vedremo in seguito. La Boemia fece parlare a lungo di sé per le sue disperate e vane « ribellioni » al principio del secolo XVII. E in tale occasione informazioni molteplici sul conto suo non mancarono. Ma ragguagli generali pubblicamente non apparvero. In vece loro sono ricordate le Relazioni (2) del dottore veneziano Giovanni Francesco Olmo, che comprendono anche la Repubblica di Venezia e il Regno di Polonia e in sostanza sono una delle tante relazioni che gli ambasciatori veneti inviavano alla loro Repubblica e talvolta anche pubblicavano, ma per la Boemia in particolare hanno il valore d’un completo, come si diceva allora, teatro o anfiteatro. Vi si discorre infatti di: regno di Boemia in generale, origine dei Boemi, re di Boemia, ordini e stati, governo antico e moderno, Praga, fertilità del paese, forze e fortezze, religione, qualità morali e costumi dei Boemi, abiti e favelle, Slesia e Moravia, ultime mutazioni, ecc. (3). E vi si discorre con competenza di causa e con freschezza di informazioni. Si sente ancora la presenza del Piccolomini e, in margine, del- 1 Orbini, ma si sente soprattutto la personalità dell’autore che sa essere giusto, esatto, acuto e chiaro e, d’altra parte, non fa mistero della sua simpatia per quel popolo glorioso e generoso, che così miseramente veniva (1) E una prova abbiamo già nelle stesse relazioni degli ambasciatori, che anche non trattando di Slavi, sfiorano Polacchi e Russi e ignorano gli altri. In quest’epoca poi esse abbandonano la forma di diario o di descrizione e cosi viene a mancare un’altra possibilità di parlare degli Slavi soggetti a dominazioni straniere. Vedi ad esempio le già citate Relazioni degli Stati europei, ecc. a cura di Barozzi e Berchet, Venezia, 1856-1872. (2) F. Olmo, Relazioni della Repubblica di Venezia, del Regno di Polonia, c dd Regno di Boemia, Venezia, 1628, appresso Antonio Pivelli, pagg- 55 in 8 . (3) Abbiamo seguito l’ordine e l’eloquio dell’originale. - 237