persino nell’uso di singole voci che sono correttamente citate; si crede perciò che egli abbia conosciuto un po’ di russo e si dice che una figlia sua 10 abbia parlato. Ci si trova, comunque, di fronte ad autentiche espressioni russe in bocca ad un umanista italiano e questo è il « pretium ope-ris » della xenologia umanistica che dalla « Roscia » o dalla « Buemmia ■» si spinge indagandola a fondo sino alla « Scythia » (1). Da queste indagini trarrà ispirazione e origine il trattato « De duabus Sarmatiis » del polacco Miechowita! Più per un effetto di policromia che per l’importanza storica sia ricordato infine il caso dell’umanista capodistriano Pier Paolo Vergerio 11 vecchio (2), il quale prese parte notevole al concilio di Costanza tra il 1414 ed il 1418. Qui entrò nelle grazie dell’imperatore Sigismondo, che gli conferì il titolo di « poeta laureatus » e lo assunse al suo servizio, avendolo presente anche alle assise tenute in varie città della Boemia, finché egli non passò a Budapest, donde propagò la letteratura latina in Polonia, praticando specialmente con l’umanista polacco Gregorio da Sanok, tanto caro al Callimaco (3). Un posto a sé nel suo dotto Epistolario (4) occupa la lettera scritta, dopo il 1420, ad un ignoto (5). Vi si narra l’avventura di un Boemo (1) Per il viaggio scitico del Leto resta fondamentale l’opera di un russo naturalizzato in Italia: V. Zabughin, Giulio Pomponio Leto. I, Roma, 1909, II, Grottaferrata, 1910, più precisamente le pagine 79 e ss. del II volume. (2) Da non confonderlo con Pier Paolo Vergerio il giovane (1498-1565), lo umanista e giureconsulto capodistriano, il quale passato fra i riformatori protestanti, svolse opera propagandistica fra gli Sloveni, fu in contatto con Primoz Trubar, ebbe la diocesi di Modrussa (Modrus) in Croazia, fu in Polonia e conobbe varie lingue slave. Cfr. B. Calvi, Riflessi della cultura italiana fra gli Sloveni in Convivium, III (1931) n. 5, pag. 711-715 con ridotta bibliografia. Più ricca la bibliografia nella Narodna Enci\lopedija srps\o-hrvats\o-slovenac\a di St. Sta-nojevic, Zagabria, 1929, vol. IV, p. 1064. (3) Bibliografia essenziale: B. Ziliotto, La cultura letteraria di Trieste e dell’lstria, Trieste, 1913, pp. 35-85; C. Bischoff, Studien zu P. P. Vergerius dem älteren, Berlino-Lipsia, 1909 (vol. XV di Abhandlungen zur mittleren und neueren Geschichte)-, A. C. Pierantoni, Pietro Paolo Vergerio seniore, Chieti, 1920. (4) Edito egregiamente da L. Smith nelle Fonti per la storia d’Italia : Epistolario di Pier Paolo Vergerio, Roma, 1934, molto migliore dell’edizione postuma di C. Combi, uscita a Venezia nel 1887. (5) E’ a pag. 384 dell’edizione dello Smith già citata. 96 —