di Polonia » si esprimerà nel 1592 l’ambasciatore Lorenzo Bernardo (1). Nelle « relazioni Ottomane », naturalmente, gli Slavi meridionali, più precisamente i Serbo-Croati e i Bulgari, sono quelli che fermano maggiormente l’attenzione degli ambasciatori veneti. Quando questi compiono il loro viaggio di terra in carovane per le vie trasversali della penisola balcanica, in parte sulle rovine dell’antica strada Egnatia dei Romani (2), è il territorio abitato da Slavi che si presenta variopinto ai loro occhi e si presta tanto ad esibizioni geografiche, sulla scorta della cartografia classica, quanto a suggestive descrizioni d’ambiente. Affiorano poi interessi politici, religiosi ed allora il discorso volge agli uscoc-chi, agli « hajduci » e alle loro relazioni con i Turchi, al Montenegro, ai Crnojevic che sono buoni alleati di Venezia. Infine a tutti quei cristiani che vivono e soffrono sotto il giogo turco e potrebbero essere ottimi elementi guastatori in pace e in guerra con i Turchi. Delle « relazioni » rimaste inedite la più importante per ragioni cronologiche e intrinseche è la Descrizione del viazo de Costantinopoli (1550) (3) di quel Caterino Zeno — figlio di un intrepido viaggiatore morto nel 1539 in quel di Sarajevo — che da giovane fu ambasciatore presso lo Scià di Persia e di qui alla corte di Casimiro di Polonia nel 1474, e che del suo viaggio ha lasciato quegli interessanti « Commentari » che poi saranno pubblicati dal Ramusio (4). Il viaggio o « viazo » (in dialetto veneziano di allora) fu deciso dal Consiglio di Venezia per felicitare il sultano Solimano delle vittorie ottenute sui Persiani e, in quella via, per rinnovare i patti di pace precedentemente stipulati. Benché vecchio — pare avesse 84 anni! — fu scelto lo Zeno perché personaggio ragguardevole ed esperto delle cose di Levante, quindi quanto mai atto a darne solennità e a trarne profitto. La rispettiva descrizione o relazione, che può essere stata scritta tanto dallo stesso ambasciatore, quanto, come si soleva fare, da un suo (1) E. Alberi, Op. cit. p. 386. (2) Ma molti si sono recati a Costantinopoli anche via mare costeggiando le sponde orientali delPAdriatico. (3) Pubblicata da P. Matkovic nel voi. X (1878) di Starine e studiata dallo stesso nel voi. LXII (1882) di Rad della Accademia Jugoslava di Zagabria. (4) C. Zeno, Commentarli del viaggio in Persia e Viaggio d’un mercante che fu nella Persia in G. B. Ramusio, Delle navigationi et viaggi, voi. II, Venezia, 1559. — Ili