mente al servizio di quel Governo. Ma dopo la Restaurazione granducale del 1849 e la proclamazione della Repubblica Romana, la compagnia polacca, unita a quella che si era sciolta nel Piemonte, ricevette l’ordine da Mickiewicz di marciare su Roma e difenderne la libertà. Precedette la loro marcia una vibrata lettera impegnativa di Mickiewicz a Mazzini, già triumviro di Roma. A sua volta Mazzini si adoperò perché il triumvirato firmasse il decreto della costituzione della Legione polacca. 11 resto, fino al 3 luglio, fu azione di prodi e presso la Porta di San Pancrazio e presso la Porta Cavalleggeri e intorno al Ponte Milvio i Polacchi scrissero la pagina più bella della loro Legione italiana. Ma l’opera di restaurazione del governo pontificio compiuta, soprattutto, dai Francesi di Oudinot, pose fine anche a questo canto della grande epopea risorgimentale. I poveri Polacchi continuarono la via crucis delle loro « peregrinazioni », sparpagliati e disorientati, nei ranghi di forze armate piemontesi, toscane, romane, napoletane, ecc. o alla volta di nuovi lidi, sino a Corfù, a Costantinopoli, in Crimea ecc. nella speranza di nuovi interventi o tributi per la causa polacca. Furono presenti anche nella guerra del ’49 in Lombardia ed anzi il comando supremo dell’esercito sardo fu affidato allo sfortunato generale Adalberto Chrzanowski, lo sconfitto di Novara. La « Legione » loro comunque è passata alla storia inaureolata di gloria : uno dei tanti e tanti episodi o particolari eroici, romantici, che infiorano il nostro Risorgimento come quello polacco, ma che nella storia delle relazioni polacco-italiane è una delle pagine più fulgide e più appassionanti (1). (1) Su questo argomento abbiamo oggi tutta una letteratura, ma più eloquente di ogni « letteratura » è la Sezione polacca del Museo del Risorgimento di Milano. Fondamentali restano i tre volumi che il figlio di Adamo, Ladislao Mickiewicz ha pubblicato nel 1914 a Parigi: Memoria! de la Legion polonaise crée en Italie par Adam Mickiewicz. In italiano la bibliografia fa capo sopra tutto alla figura centrale di Mickiewicz : F. Giannini, Storia della Polonia e delle sue relazioni con l’Italia, Milano, 1916 (il cap. « Adamo Mickiewicz e la sua Legione polacca, nelle nostre guerre del 1848 e 1849»); il numero giubilare di Polonia d’oggi, Roma, III (1948), dedicato a: Adamo Mickiewicz, 1848-1948; G. Maver, E. Damiani, M. Bersano Begey, M‘-c\iewicz e l’Italia, Napoli, 1949. Per gli articoli di riviste e giornali cfr. la bibliografia di M. e M. Bersano Begey, La Polonia in Italia, Torino, 1949, pag-230-231. Interessanti alcuni capitoli del libro di F. Momigliano, Giuseppe Manzini e la guerra europea, Milano, 1916. A memoria del soggiorno in Italia ài Mickiewicz nel 1878 una lapide venne murata a Roma nella casa di via del P°z zetto, che l’aveva ospitato, e un busto venne collocato l’anno seguente in Cam 366 —