sia, e nell’Austria sempre più democratizzata e antirussa vede, se mai, un possibile appoggio alla causa nazionale in una futura, eventuale guerra contro la Russia. Mancando basi concrete di collaborazione immediata, di cospirazioni e spedizioni, la politica ufficiale italiana trascura la sua vecchia linea di condotta verso la Polonia, sempre più mimetizzata dal dominio straniero, e batte altre vie. Ma la politica ufficiale, grazie al cielo, non è sempre opinione pubblica e questa è ancor sempre solidale con la Polonia. Sarà un’amicizia fatta di ricordi, che si manifestano in anniversari, in scoprimenti di lapidi, in Accademie o Circoli, in discorsi di deputati e di professori, in manifestazioni ideali per le vittime polacche della repressione zarista, ma dal sangue sparso in comune per l’indipendenza nazionale, dalla comunanza di idee e di azioni gloriose e passate filtra la linfa vitale di una amicizia, contro cui tempo, spazio ed eventi avversi non prevarranno. E come nei musei italiani si raccolgono religiosamente i cimeli del Risorgimento e vi si creano le Sezioni polacche (1), così il ricordo della Polonia si tramanda di generazione in generazione e con il figlio del grande Mickiewicz si ripete: «La questione polonaise vit toujours ! » (2). Non numerose e clamorose come nel periodo precedente, ma nemmeno esigue, tacite e unilaterali sono le opere dedicate alla Polonia in questo nuovo squarcio di tempo. Come per legge d’inerzia esse si accentuano anche negli anni successivi al 1870 e, dopo una passeggera attenuazione a cavaliere dei due secoli, riprendono vigoria alla vigilia della guerra mondiale, che deciderà anche e felicemente delle sorti della Polonia ponendo finalmente fine al suo martirio e al suo servaggio. Il tono loro è ancora eminentemente polonofilo e — come disse il Musoni (3) — « sanguina il cuore parlare dei Polacchi infelici, simpatici, prodi, leali... che hanno perduto lo Stato ed è molto non perdano la (1) E’ il caso del Museo del Risorgimento di Milano, cfr. O. Tenc.ajoli, Catalogne de tous objets documenti gravures photographies livres etc, de la Section Polonaise au Musée du Risorgimento de Milan (Italie) in Bullettin Polonais, Parigi, 1899. (2) Così Ladislao Mickiewicz si esprimeva in una lettera o prefazione a F. A- De Benedetti, La diplomazia pontificia e la prima spartizione della Polo-n'a, Pistoia, 1896. (3) F. Musoni, La Russia, Udine, 1895. - 485