di opuscoli o di miscellanee che in parte si sono conservate sino al giorno d’oggi (1). Vari i generi in cui si sono scapricciati: « orationes », «carmina » ed « elegiae », « capitoli », canzoni, odi, sonetti, epigrammi e drammi. Classica e mitologica l’ornamentazione loro, sonante la nota della cristianità — siamo già in atmosfera controriformistica! — e dominante il fine elogiativo. In tutti si guarda ad Enrico III soprattutto come a un re francese e a un « cristianissimo » regnante. La Polonia fra i più passa in seconda, in ultima linea o addirittura è quasi trascurata perché si tiene conto specialmente dei festeggiamenti italiani. Ma da chi prende le mosse dagli episodi che hanno preceduto o preparato il viaggio a Venezia, la Polonia non può essere trascurata. Allora Bartolomeo Malombra incomincia la sua canzone apostrofando Enrico Re de’ famosi Galli e dei Poloni bellicosi e forti e Gravatio Roccheggiano parte dalla incoronazione di Cracovia e prima ancora: E la fama volò per ogni lato, la qual commosse i Sarmati veloci, per lor Re sommo eleggerti e chiamarti, così n’andasti a goder altri allori, nella città gentile di Cracovia, ove fosti coronato e Ottaviano Menini addirittura teme Ah te ne Scythiae capiat tam dira cupido, ut immemor sis patriae. (1) La più importante raccolta è quella curata dall’editore Domenico Ferri: Compositioni volgari et latine fatte da diversi nella venuta in Venetia di Henrico HI, Re di Francia e di Polonia, Venetia, s.a. (ma 1575). In un volumetto di 60 pagine in 16° sono raccolte le principali composizioni d’occasione, da un Capitolo di Menechini e da Canzoni e Canti di Malombra, Zambonè, Tiepolo alla Tragedia di Frangipane. Le altre composizioni spicciole, latine e italiane, in prosa e in versi sono ricordate da P. De Nolhac e A. Solerti, Op. cit., 16-21. Del poemetto che il Botero ha composto e fatto pubblicare a Cracovia nel 1573, si farà cenno nel successivo capitolo a proposito delle. « Relazioni universali » dello stesso autore. — 159