testi inediti glagolitici scoperti e illustrati dal Cronia (1) o lo studio magistrale del Mohlberg sul messale glagolitico di Kiev e il suo prototipo romano (2). Tutta la produzione che, con larghezza di termini, potremmo dire linguistica, non comprende che dizionari, grammatiche e manuali vari di mole e di valore. E anche questo in gran parte è opera di stranieri o di estranei alla casta degli slavisti italiani e di case editrici estere, cui sono dovuti ricorrere gli studiosi italiani nei loro primi passi. Molto di più ci saremmo aspettati per il russo, data la posizione sua preminente nella grande famiglia slava, l’estensione sua geografica e la vastità della sua produzione letteraria. Invece tutto si riduce a una seconda edizione di un dizionario stampato all’estero, a qualche mauua-letto di corrispondenza o di conversazione, a un’antologia e a una edizioncella di testi russi per principianti (3). Tale e tanta stasi verrà largamente compensata dopo la seconda guerra mondiale (4). L’ucraino invece godette — come dice bene il Damiani — una posizione privilegiata, anche rispetto all’estero, per merito dell’Onatskyj che ci ha dato un’ottima grammatica teorico-pratica e un dizionario che, per vastità e completezza, supera qualsiasi altra opera straniera del genere (5). (1) Saranno citati a proposito del glagolismo. (2) C. Mohlberg, Il messale glagolitico di Kiev (sec. IX) ed il suo prototipo romano del sec. Vl-Vll in Atti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia, Roma, 1928. (3) P. G. Sperandeo, Dizionario italiano-russo, II ed. Lipsia, 1921. Per la parte inversa non restava che ricorrere a B. Grifzon, Russ\o-ital]ans\ij slovar, ecc. Mosca, 1930, pubblicato assieme a I. Glivenko, Italjans\o-russ\ij slovar, ecc. Mosca, 1934, dalla « Sovètskaja Enciklopedija ». I. Reekstin, Manuale di corrispondenza russa, Milano, 1920; — Il corrispondente russo, Milano, s. a.; A. Biraghi e K. Petraris, Italiano-russo, Lipsia, s. a.; P. Motti, Il compagno di viaggio, Heidelberg, s. a. R. Gutmann-Polledro e A. Polledro, Antologia russa, Torino, 1919; A. Puskin e M. Lermontov, Liriche scelte, con introduzione, accentazione e note di E. Damiani, Bologna, 1925. (4) Per questo ultimo periodo cfr. E. Damiani, Guida bibliografica allo studio della lingua russa in L’Italia che scrive, XXIX (1946), n. 12 e Guida allo studio delle lingue slave, ibid. XXXI (1948), n. 2. (5) E. Onatskyj, Grammatica ucraina teorico-pratica, Napoli, 1937 e Vocabolario ucraino-italiano, Roma, 1941. 670 —