XXXXVI VITA DI alcuni gìoveni, che di belle lettere fi dilettavano , cominciò a parlare altamente di fe, & mal d altri che nome baveffe, & fra gli altri , per far fi più innanzi, s anteponeva al Bembo , dicendo cbe molti errori de fuoi potea mofirare y la qual voce fu tanto odiofa a chi T intefe , che fubìto tutto ilJiudio fe gli rivol-fe adoffo co ver fi d ogni forte j ¿f non folo di Vadoa, ma di Vi-ne gì a , & altri luoghi vicini era faettato con fonettì a gran furia j talché l'infelice che l primo buomo del mondo in quell' arte fi teneva, perje la fcherma, & confufo s infermò, & di dolore morì. Tale fine hebbe la malignitade, cbe a gran torto tentò offendere la innocentìa, & fingolar virtù di m. Pietro. Di fa-cultati fu bene accommodato per cortefia di Vapa Leone, come di fòpra è detto j & perche molto era alla magnificenti a volto , le fpendeva liberalmente, & teneva una cafa honorevale con una famiglia eletta , & di riputatione j altra lì fiorafi ieri , a che dava ricapito, <éfalla fua tavola, fi trovavano fpejfa Signori, & perfone degne . Fu pronto ad ajutar bifognofi, & fra gli altri le donne del fangue fuo, perche fi maritafjero, come fecero , honor at amente. Le fue entrate erano per il più de' {a) Ebbe beni ecclefiafiici, né quali hebbe quefia averten%a, cbe bave-u \\Bmfo re non e mnanK* al Cardinalato bene fidi curati j ma com-la commen- mende ( a ) di S, Giovanni, abbatte , canonicati, & fimili, vaiierì Ge- rimordendogli l'animo di bavere a render conto a Dio per altri ; rofoiimita- (¿f ancbora che fojfe invitato a permutarne alcuno , & con van-ìa, v anno t aggio nel Vefeovato di Trivigi tanto commodo a Vinegia, fare nel volle: fimile in quefto come ancbo nella virtù del dettar rime ra e’ vedi a w.Francefco Petrarca , col quale, come fono le cofe del mon-queiìaVe-. do inferme, fi conformò ancbora in un difetto, che fu /’ ha ver figliuoli. Imperoche 772. Pietro di fana habitudine , & di gra-conferìpd- tiofe maniere fu molto nella fua gioventù caro alle donne , ef-!a commen- fi a fa* > quali tanto più amava, quanto più gentili le vede» ^nto^dT va 5 donde moke belle compofitionì ne nacquero : perche ad un poi io’fece tempo me de fimo & delle donne, & delle Mufe era vago , dalle J a" Un-* quali le donne noi divifero mai j an%i molte volte nel me^XP del-'foiftor T cortt » ^ delle fefte fi ridufje i fei me fi intieri in alcuni luoghi Maltatcm. folìtarìì per meglio ftudiare, come a Ferrara alle ville di m. u-p«g-5°4. Hercole Strozzo, in Urbino alla badia della Vellana, &a Ca-