Bilanci bibliografici E tutto il caleidoscopico lavorio di tanti secoli, tutto l’animato incontro di popoli e di uomini, svoltosi all’ombra della fede e di interessi essenzialmente religiosi, rivive oggi ai nostri occhi alla luce di innumerevoli documend ufficiali o semiufficiali e di altre testimonianze che almeno in parte si sono conservate e delle cui preziose raccolte gli storici hanno fatto tesoro per le loro investigazioni e per le loro ricostruzioni. E’ un tesoro immenso che, pur facendo capo a Roma, sta alla base della storiografia slava: tesoro prezioso per gli Slavi, ma tesoro, anche perciò, non meno caro a noi (1). (1) Oltre a quelle fonti comuni che sono, p. es., il Liber pontificalis del Du-chesne, i Regesta Pontijicum Romanorum di Jaffé o di Potthast, gli Acta conci-liorum di Hardouin, la Conciliorum collectio di Mansi, la Patrologia di Migne, gli Acta Sanctorum dei Bollandisti, gli Analecta Bollandiana, gli Annales ecclesiastici del Baronio, i Kalendaria Ecclesiae universae dell’Assemani, i Monumenta Germaniae historica, ecc. ricordo in particolare, per la Russia : Historica Russiae monumenta. Ex antiquis exterarum gentium archivis et bibliothecis deprompta ab A. J. Turgenevio, Petropoli, 1841, tom. I; A. Theiner, Vetera monumenta Poloniae et Lithuaniae, ex Tabulariis Vaticanis, I-IV, Romae, 1860-1864. Per la Polonia : A. Theiner, Op. cit.; Monumenta Poloniae historica, Leopoli, 1864, ss., Cracovia, 1946, ss.; Fontes rerum Polonicarum, Leopoli, 1899; Monumenta Poloniae Vaticana, fino al 1946 (quest’ultimo volume comprende gli anni 1389-1391); la raccolta Scriptores rerum Polonicarum, dove, fra l’altro, trovasi di W. Abraham e di B. Dembinski, Sprawozdanie z poszu\iwan tv archiwach i bibliote\ach rzyms\ich a szczególniej w architvum waty\ans\iem, voi. XII e XIII (1888, 1889); Antiche relazioni manoscritte sulla Polonifi in Accademie e Biblioteche d’Italia, Roma, 1927-1928 (rassegna di biblioteche e archivi italiani). Per la Cecoslovacchia : Oltre a Codex diplomaticus et epistolaris Moraviae, Codex diplomaticus et epistolaris regni Bohemiae, Archivium Coronae Regni Bohemiae, ecc., in cui figurano nomi e dati italiani, per tanto ricordiamo soprattutto i Monumenta Vaticana res gestas Bohemicas illustrantia, Praga, 1903 e ss. e le informazioni archiviali di B. Jensovsky, Le ricerche boeme a Roma e la fondazione dell’istituto storico cecoslovacco in Gli studi romani nel mondo, I (1934). Per gli Slavi meridionali: La monumentale raccolta di Monumenta spectantia historiam Slavorum me-ridionalium dell’Accademia Jugoslava di Zagabria, 1868 e ss., dove, fra l’altro, trovasi Commissiones et relationes Venetae, Monumenta Ragusina, Acta Bulga-riae ecclesiastica, Acta Bosnae potissimum ecclesiastica, ecc.; A. Theiner, Vetera 22 —