sieme alla Turchia dando a quest’ultima la precedenza (1); un giornale di viaggio del celebre matematico, filosofo e astronomo raguseo, Ruggiero Boscovich, che tocca appena la Polonia e si occupa di più della Turchia, della Bulgaria o della Moldavia (2); lettere e memorie frammentarie (3). Manca un’opera che faccia scuola come nelle epoche passate. Un’opera fondamentale per gli Slavi meridionali: 1’«llìyricum sacrum » Meno ancora fu scritto su gli altri Slavi. Tanti secoli di dominazioni straniere li stavano sempre più estraniando dagli interessi e dai quadri della storia e della geografia moderna. E più essi erano lontani dai centri di gravitazione della cultura europea, più la presenza e il ricordo loro scemavano. Nel caso nostro particolare qualche spiraglio di luce trapelava, se mai, dalle e sulle regioni che confinavano o gravitavano verso l’Italia. Il caso più importante è rappresentato da quell’opera monumentale (1) Storia moderna geografica civile e naturale dell’impero ottomano e del Regno di Polonia. Venezia, 1787. (2) R. G. Boscovich, Giornale di un viaggio da Costantinopoli in Polonia, Venezia, 1784 : il viaggio è stato compiuto in compagnia dell’ambasciatore inglese Giacomo Porter e le sole pagine 156-160 trattano della Polonia e soprattutto dei possessi che i Poniatowski avevano nelle terre di confine. All’insaputa dell’autore un’edizione francese era uscita in Svizzera prima di quella italiana e l’autore si diede cura di far distruggere tutte quelle copie (così egli narra nella prefazione); difatti si tratta del fournal d’un voyage de Costantinopoli en Polo-gne, Losanna, 1771. La Polonia figura anche nella surricordata traduzione italiana Viaggi in Europa dei Travels into Poland, Russia, ecc. di W. Coxe. (3) Delle Memorie del Casanova si parlerà poi. Qui ricordo le Lettere di Filippo Mazzei alla corte di Polonia, rimaste inedite e pubblicate da R. Ciampini a Bologna nel 1937. Esse vanno dal 1788 al 1792 e sono opera di uno che sotto certi aspetti sembra fratello spirituale del Casanova o del Cagliostro, e per merito del Piattoli divenne agente a Parigi del Re di Polonia. Se sono scarse di notizie concernenti la Polonia, riferiscono molto su i Polacchi che allora vivevano a Parigi ed erano tutti i Potocki, i Lubomirski, i Czartoryski, i Tyszkiewicz, i Rndziwiil, ecc. Ricordo ancora un’ultima risonanza aulica : G. Monreali, 1 mone poetica in attestato di profondo ossequio alla Sacra Reale Maestà di Stanisiuo Augusto, Re di Polonia, nel felice 1 anniversario della Costituzione del 3 di maggio 1791, Parma, Bodoni, 1792. Per i tipi del Bodoni è uscita a Parma, nel ISO*, anche una pubblicazione polacca, Swiqtynia Wenery w Knidos. 318 -