divulgazione della letteratura polacca in Italia ». Ma era il suo un interesse platonico senza risultati concreti (1). Risultad concreti e copiosi tramandò invece il toscano Sebastiano Ciampi, che non per intelletto e probità, ma per attività e produzione supera di parecchie misure tutti i precedenti informatori e patrocinatori. Passato nel 1817 dallo Studio Pisano all’università di Varsavia a insegnare « storia letteraria e belle arti » o piuttosto archeologia, assicuratosi un buon seggio di canonico in una cattedrale polacca, nonostante facili onorificenze e lauti guadagni, gli venne in uggia l’ambiente polacco. Così nel 1822 rimpatriò non senza però essersi assicurato una sicura provvigione per il futuro, essendo riuscito cioè a farsi mandare a Firenze quale Corrispondente attivo della Imperiale e Reale Commissione dell’istruzione Pubblica del Regno di Polonia con la « commissione letteraria » di raccogliere in Italia i documenti di storia ecclesiastica e civile polacca e russa, esistenti nei pubblici e nei privati archivi. A questa missione egli attese sino a che, qualche anno prima della morte (1847), una fatale affezione di nervi non gli turbò l’equilibrio mentale (2). A questa missione, nella sua poligrafica produzione, dobbiamo tutta una serie svariata di opere e opuscoli concernenti la storia e la civiltà polacca e russa e soprattutto i rapporti con l’Italia. E’ l’edizione del manoscritto di Rerum Polonicarum ab excessu Stephanì regis ecc., che trovato a Firenze, pare sia opera di Giovan Michele Bruto, storiografo veneto del re Stefano Bathory. E’ YEsame critico, con documenti (1) Caso analogo sarebbe quello di Alessandro Poerio, il quale pur avendo avuto rapporti con l’emigrazione polacca a Parigi, studiò polacco per puro amore, anche con la guida del famoso poliglotta bolognese Mezzofanti, di cui abbiamo già discorso, ed ebbe sempre spiccate simpatie per la Polonia. E’ lui che, come ricorderemo, inveì aspramente contro Palermo perché nel 1846 aveva accolto festosamente lo zar russo, oppressore dei Polacchi. E’ sua la poesia Per l’arrivo in Sicilia dell’imperatore di Russia, inclusa nelle sue Poesie a cura di G. Dean-gelis, Lanciano, 1917. Nel suo libro 11 viaggio in Germania, il carteggio letterario e altre prose a cura di B. Croce, Firenze, 1937, il Poerio dà notizie del suo studio del polacco. Sul Poerio cfr. : B. Croce, Una famiglia di Patrioti, II ed., Bari, 1927; M. Brahmer, Z dziejótv uAos\o-pols\ich stosunków \ulturalnych, Varsavia, 1939, P- 220 ss.; Italicxjs, Alessandro Poerio e la Polonia in Iridion, Quaderni polacchi di cultura, Roma, 1946. (2) Dott. Maria Luisa Panicali, Sebastiano Ciampi e la sua attività letteraria in Polonia, Fano, 1932. - 423