CAPITOLO V DU RAZZO. Risveglio d'italianità. Drin — Il Ponte sulla Bojana — Comunicazioni difficili — Le Dul-cignotte — Il confine Montenegrino-Albanese — San Giovanni di Medua — Il Lloyd austriaco — Alessio — Tre italiani ricat■ tati — Le foreste — La fine di una Società tedesca — La tomba di Scanderbeg — Durazzo nel Medio Evo — L’arrivo di un gran personaggio — Il soggiorno di Cicerone — Ruderi e avanzi romani — Il nostro vice-consolato — L’unico pianoforte ! — Tirana — Il fazzoletto di Adamo — Una sentinella... che fa il comodo suo — Le nostre scuole — L’italiano alle scuole austriache — I preti croati — Una premiazione — Il discorso di un maestro — II, canto per l’imperatore d’Austria — La via Egna-tia — Il terremoto del 1274 — Le vicende di Durazzo.— Gli ortodossi — Chiese austriache. Il Drin è il più gran fiume dell’Albania, formato dalla unione di due fiumi, il Drin Bianco e il Drin Nero, le cui acque si confondono in un solo corso a parecchie decine di chilometri dalla pianura di Scutari, scorrendo in una valle angusta e profonda, fra montagne che si ergono a picco fino all’altezza di 1000 metri, e che va allargandosi man mano si avvicina alla vasta pianura che circonda il Lago. Il Drin manda parte delle sue acque verso Scutari per un alveo, la Drinazza, che si è aperto da sè, verso la metà del secolo scorso, le dighemal costruite non essendo state sufficienti per contenerlo. Le acque